Messina, tempo scaduto: non verranno rispettate le scadenze

Pubblicato il 16 Aprile 2025 in Primo Piano

Buco nell’acqua. Non toccata la quota di 312 mila euro necessari per il pagamento di stipendi e contributi, così il Messina non rispetterà neanche la scadenza federale del 16 aprile. Raccolta una cifra che non arriva a 200 mila euro e nessun contributo da parte di chi detiene le quote del club.

TEMPO SCADUTO – Occorre un bagno di sano realismo: il Messina è a un passo dal baratro. La giornata di oggi si è trasformata in un de profundis quando ci si è resi conto che le carenze riguardavano sia la cifra necessaria che i tempi tecnici per il trasferimento sui conti del club, il pagamento con i relativi contributi. La deadline delle 15:30 è filtrata poco dopo mezzogiorno, con la consapevolezza che si fosse davanti all’ennesimo prova di fede. Lo scorrere del tempo ha regalato certezze sempre più concrete. Stefano Alaimo è stato il primo a lasciare lo studio del notaio Maiorana, fermato dai colleghi ha detto tante cose poco interessanti – tipo che si sarebbe dimesso (ma dai?) – ma non se i pagamenti sarebbero partiti. Sì, aveva dato la procura al notaio ma i soldi erano arrivati? No. La risposta era facile e non necessitava nemmeno della domanda, serviva un rigurgito di dignità e ammissione di colpa. Invece no, un po’ di sano vittimismo e scarico su AAD e Cissè. Ma attaccare e parare è il fil rouge che unisce le due parti percentuali di questo club. Nessuno di loro trova la decenza morale di ammettere di aver combinato un disastro e di essere il responsabile della possibile ennesima fine. È toccato poi allo stesso notaio Maiorana chiarire che il suo lavoro è terminato, perché la cifra non è arrivata e le tempistiche non permettono altra attesa. Finita. La lista dei buoni e dei cattivi non serve, soprattutto se i responsabili sono noti. Gli imprenditori che hanno versato la cifra lo hanno fatto per un interesse comune, chi non lo ha voluto fare avrà i suoi motivi. Poco interessante, sarebbe un riversare astio verso chi non merita l’attenzione che invece va data ai colpevoli reali. Pietro Sciotto detiene ancora il 20% del club, la sua partecipazione a questa raccolta non è possibile quantificarla. Sarà forse uguale a zero? Avrebbe dovuto essere, appunto, almeno del 20%, o per dirla terra terra: 62 mila e 400 euro.

Commenta

navigationTop
>

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi