Pronti, ripartenza, via. Venti giorni dopo Cerignola ricomincia il campionato di un Messina diventato spettatore annoiato per per volontà altrui. Di fronte una Turris capace di prendersi la vetta con un percorso netto: avversario perfetto per una squadra che cerca risposte sul proprio percorso di crescita.
DOVE ERAVAMO RIMASTI – Meglio di così era difficile. Sì, perché le prime giornate di questo Girone C hanno confessato come di incontri – anche solo sulla carta – semplici non ci sia nemmeno l’ombra. Allora, meglio così e subito scoglio complicato con la squadra più in forma del momento sul cammino. Turris prima a punteggio pieno e con ampio merito dato che Benevento e Crotone sono state piegate con tanta forza e qualità, come il Sorrento che al Liguori ci ha provato prima di arrendersi all’arrembante tenacia offensiva voluta da Caneo. Corallini tornati al passato per scrivere il futuro, ripartiti da un 3-4-3 sfrontato e tutto rischi. Ingredienti simili a quelli di un Messina che con Modica ricerca calcio offensivo e verticale, anche se la prima edizione del suo 4-3-3 non ha brillato come avrebbe voluto. Era Cerignola, era storia di venti giorni fa. La crescita fisica e di intesa si è arenata, perché allenarsi e sgambettare in amichevole contro tanti bravi ragazzi non può equivalere a scontrarsi in campionato. Volontà altrui, ma scadere in polemica serve a poco quando ci si trova di fronte alla realtà di un ottobre pieno di sfide. Meglio così – ancora una volta – perché a una squadra come quella voluta da Modica farà bene scendere in campo. Incognita reale su che Messina si potrà vedere, perché una sola partita dice troppo poco e perché qualcosa è cambiato. Franco è ancora squalificato, Giunta infortunato. Sono cresciuti Firenze e Plescia, tornato Ferrara e l’esperimento Ortisi è diventato certezza. Sì, l’esterno alto che diventa terzino. “Il nostro Theo Hernandez” ha detto Modica sorridendo, ma non scherzava mica. Non ci avrebbe nemmeno provato se non ci credesse davvero, così Ortisi diventa l’ennesima fonte di curiosità di questa rosa. Una squadra che ha buona tecnica, un filo di esperienza in meno di alcune rivali ma una precisa volontà tattica. Da dimostrare, ora che si torna in campo c’è necessità di far vedere a tutti che il lavoro è stato produttivo. Ovvio, la gamba sarà meno brillante di chi ha avuto continuità nel giocare, ma quello che il Messina dovrà dimostrare è l’aver compreso e assorbito i dettami del proprio tecnico.
TEMPO DI RISCHIARE – Fuori Franco, come lui Giunta e Salvo. Tornano Manetta e Ragusa squalificati a Cerignola e si aprono un paio di ballottaggi. In ogni reparto, perché numericamente le scelte ci sono: Fumagalli non si tocca, così come Lia a destra. In mezzo Manetta pare essere la guida mancata a Cerignola, con lui Ferrara parte mezzo passo in vantaggio rispetto a Pacciardi che spera fino all’ultimo istante. A sinistra Tropea non è più la prima e unica scelta, Ortisi è pronto e Modica è stuzzicato dal testarlo senza paracadute alla prima occasione. Che sarà durissima perché Cum e Giannone sono avversari durissimi, ma Modica è anche tecnico che pensa alla squadra prima di ossessionarsi fino a passare notti insonni sulle qualità degli altri. Tropea, poi, non è che sia così più affidabile di Ortisi. In mediana Frisenna potrebbe partire da play, magari scambiarsi a gara in corso con Firenze se i tempi di gioco non saranno quelli richiesti. Il terzo sarà Scafetta. Sull’attacco seguirà dibattito: Plescia al centro pare una certezza… e poi? Emmausso ha fatto male e non solo a Cerignola. Cavallo e Zunno hanno gamba e applicazione, il primo poi è l’unico mancino e Modica quel tipo di taglio dalla destra al centro non vuole perderlo anche per lasciare spazio all’avanzata di Lia. Loro in vantaggio, con Emmausso fuori e Ragusa ancora lontano per essere opzione primaria. Nella Turris non ci sarà Frascatore, fuori anche Franco – solo omonimo -, così Caneo pare destinato a non fare troppe modifiche rispetto all’undici base visto in queste prime uscite. Un ballottaggio in difesa, forse uno in mezzo al campo ma la squadra campana pare già aver trovato la propria quadratura con precisi punti di riferimento.
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia, Manetta, Ferrara, Ortisi; Scafetta, Frisenna, Firenze; Cavallo, Plescia, Zunno. All. Modica
TURRIS (3-4-3) Fasolino; Cocetta, Miceli, Esempio; Cum, Scaccabarozzi, Matera, Contessa; Giannone, Maniero, Nocerino. All. Caneo
*foto copertina: Acr Messina | ph. Francesco Saya