Messina-Vibonese: guarire con calma, ma non troppa

Pubblicato il 21 Ottobre 2021 in Primo Piano

Poco da dire. Il pareggio del Messina contro la Vibonese rientra in quelle sfide che raccontano tanto dal punto di vista tattico, e pochissimo da quello del gioco. Un punto che fa classifica, che potrebbe far morale, ma uno scontro diretto pareggiato in casa assomiglia molto a un’occasione sprecata.

MEGLIO LA VIBONESE – L’unico ad averci provato davvero, in fin dei conti, sembra essere stato proprio Ezio Capuano (voto 5,5). Non bastano, però, mosse e contromosse questa volta. Il suo Messina non decolla, non sfonda le linee organizzate della Vibonese e mostra una prestazione globalmente insufficiente. Non c’è e non ci può essere una narrazione o analisi della sfida: al San Filippo succede pochissimo, perché le carezze arrivate dalle parti di Lewandowski e Mengoni rientrano nell’ordinario. Anche meno, forse. La gara rispetta i canoni attesi, quelli di una sfida bloccata a centrocampo e vissuta di piccoli duelli individuali. D’Agostino merita mezzo punto in più nel totale, perché la sua squadra non ha la qualità offensiva per pungere in maniera credibile, ma il piano partita dell’ex trequartista giallorosso funziona alla grande. Damian è lasciato libero di giocare, vengono chiuse linee di passaggio e schermati i possibili riceventi. Grande lavoro dei due trequarti calabresi, sempre attenti a pressare Fazzi e Mikulic e scalare, velocemente, sulle mezzali di Capuano. Il tecnico biancoscudato legge e prova a rispondere, ma le sue contromisure non trovano la risposta del campo. Arriveranno, soprattutto, nella ripresa con sostituzioni mirate. Prima, però, c’è un tempo in cui il Messina resta invischiato in mediana, non riesce a innescare gli esterni e lascia a Vukusic e Adorante solo tanta fatica e corse inutili. Morelli e Sarzi Puttini non ricevono mai palloni in alto, faticano e devono rinculare soffrendo la velocità avversaria. Meriti e demeriti si fondono, quelli della Vibonese restano nelle marcature preventive, nelle letture e nella fisicità con cui vengono spenti Adorante e Vukusic. Due punte che si sbattono, ma che non trovano mai un appoggio reale da parte dei compagni.

PRESTAZIONE MANCANTE – Come a Potenza, allora, sono le sostituzioni l’arma che Capuano prova a sfruttare. Russo per Fofana è un messaggio chiaro: che dice che il Messina vuole alzare la linea, sporcare il possesso dei calabresi e aumentare il tasso tecnico. Non funziona, perché Russo non entra mai in partita e la spiegazione che Capuano regala non favorisce la valutazione negativa del numero 7. In conferenza torna più volte sulla scelta dei tacchetti: di Russo, ma anche di Balde, parla di una squadra costretta a giocare in 9 nella ripresa. Tanto che Russo non termina la gara, sostituito da Catania, anche per cercare una nuova ampiezza tattica. La questione tacchetti, in superficie, parrebbe di quelle con un’incidenza minima. Al contrario, perché sono questi piccoli errori di valutazione – questi dettagli – a incidere sulle prestazioni. Campo scivoloso, complicato, non riuscire a restare in piedi con sicurezza non può mai – e poi mai – aiutare. Riassumere tutta la prestazione su un paio di scarpe sbagliato non sarebbe corretto, perché – come dicevamo – c’è una Vibonese ben messa in campo, vogliosa di strappare punti e più cattiva agonisticamente. Ecco, la cattiveria. Quella che Capuano mostra quando si tira via la giacca e inizia a richiamare un calciatore dopo l’altro, ma senza ottenere risposta. Il gruppo, allora, deve mostrare qualcosa in più. Capuano lo difende, dice che 4 punti in due gare sono un buon bottino, e ha ragione. Perché non era mai accaduto prima in stagione, perché la continuità sta alla base della risalita. Squadra in rianimazione – dirà in conferenza Capuano -, per il reparto è troppo presto. Tutto giusto, tutto vero. Attenzione, però, perché archiviare in maniera positiva un pari senza reti e senza occasioni create contro una diretta avversaria per la salvezza, per lo più in casa, non è possibile. Prestazione che torna utile per capire, ancora meglio, i limiti di questo gruppo, ma chiedere di più resta assolutamente necessario.

Lewandowski 6: ordinaria amministrazione e poco altro.

Fazzi 6: ordinato e applicato in un ruolo che sta imparando a far diventare suo.

Carillo 6,5: il migliore tra i giallorossi in campo. Gara attenta, letture corrette, preciso nelle giocate, sempre presente in copertura.

Mikulic 6: senza strafare strappa la sufficienza. Soffre Golfo nei primi minuti, poi gli prende le misure e non rischia mai.

Morelli 5,5: non viene innescato in fase di possesso, in quella difensiva soffre più del dovuto.

Fofana 5: una caterva di errori tecnici in fase di possesso palla. Esce all’intervallo, giustamente. (dal 1′ s.t. Russo 5: la mossa tattica di Capuano per alzare la linea e pressare il primo possesso. Ci riesce davvero pochino. Il tecnico denuncia il suo errore nella scelta dei tacchetti, tanto che decide di sostituirlo nel finale. E dal 39′ s.t. Catania sv)

Damian 5,5: vorrebbe dettare i tempi, ma la Vibonese glielo impedisce. Non con una marcatura dedicata, ma ostruendo linee di passaggio ed eventuali scarichi.

Simonetti 5,5: non incide mai in fase offensiva, in quella difensiva gli basta restare ordinato. (dal 15′ s.t. Konate 5,5: mette la sua energia, ma non è mai un fattore)

Sarzi Puttini 5,5: servito pochino, lui ci mette intensità ma non trova mai i tempi per la giocata. (dal 31′ s.t. Gonçalves 5,5: non molto tempo per incidere, lo sfrutta anche male)

Adorante 6: tantissimo sacrificio, lotta, contrasti. Prova a tenere in alto la squadra, i compagni non gli vanno dietro. (dal 15′ s.t. Balde 5: mai in partita. Assolutamente fuori dalla sfida, anche per lui vale il discorso tacchetti fatto da Capuano)

Vukusic 6: prova ad accorciare i reparti, pressare, farsi scaricare il pallone e dettare giocate in profondità. Calcia anche in porta, il sostegno è poco.

VIBONESE Mengoni 6; Risaliti 6, Vergara 6,5, Mahrous 6; Fomov 6, Gelonese 6, Basso 6, Mauceri 6,5 (dal 38′ s.t. Ngom sv); Tumbarello 6,5 (dal 30′ s.t. Cattaneo 6), Golfo 6 (dal 37′ s.t. Ciotti 5,5); Sorrentino 5,5 (dal 28′ s.t. Persano sv). All. D’Agostino 6

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Saya

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