Servirà pure a tirare il fiato, ma la settimana di pausa imposta dal calendario può diventare un ostacolo.
Pausa proprio quando il Messina ha ingranato e ha trovato una domenica perfetta (almeno, rispetto a quello che è il momento): tutte le squadre del fondo classifica hanno perso, anche per effetto del risveglio delle tre “formazioni di mezzo” (Palmese, Nocerina e Troina), le quali hanno evidentemente capito che stavano giocando col fuoco.
GUARDARSI ALLA SPALLE – I biancoscudati si sono finalmente staccati dal fondo, però guai a parlare di salvezza in tasca e, tantomeno, alzare l’asticella degli obiettivi stagionali. Almeno per adesso. Ricordiamoci che, all’andata, nelle 8 gare che ci attendono da qui alla fine, la truppa di Biagioni raccolse la miseria di 6 punti. Occorre fare tesoro di quell’esperienza, anche perché – numeri alla mano – la zona play-out dovrebbe attestarsi attorno ai 38-39 punti. All’orizzonte, poi, c’è una gara – quella contro il CdM – in cui le motivazioni potranno fare la differenza. Allora, per ricaricare le batterie, in questi 15 giorni occorre non staccare la spina, pensando che il cammino è un po’ meno in salita, ma ancora lungo.
UN VENTAGLIO DA VALUTARE -L’invito va esteso a tutto l’ambiente, perché la pausa arriva proprio quando qualcosa sembra muoversi sul fronte del futuro societario. Il nome di Leonardi è attraente, guai però a fermarsi a questo. Il rischio altrimenti, ammesso che un’eventuale trattativa possa andare in porto, è quello di ritrovarci ancora nella situazione: dobbiamo dirgli grazie, perché se non ci fosse stato lui il Messina sarebbe scomparso… Un ritornello tristemente noto a queste latitudini. Il ferro va battuto finché è caldo, la tempistica sul bando per la gestione degli stadi può aiutare in tal senso. Dietro a questo Messina – ci auguriamo – deve esserci se non la fila, almeno un ventaglio di alternative. E stavolta, che sia un ipotetico nuovo proprietario – Sciotto permettendo – a ringraziare.
