Si ricomincia. Terminato un girone di andata devastante, il Messina prova a ripartire da un Ezio Raciti portatore sano di ottimismo e pacatezza. Mercato in fermento tra partenze e arrivi, ma il campo chiama e al San Filippo arriva una Virtus Francavilla a caccia di punti.
MERCATO E VOGLIA – L’attendismo non ha portato a nulla di buono. Tutto fermo, così la ripresa non farà rima con rivoluzione. Solo accennata, anzi promessa. I primi passi sono arrivati solo in prossimità del ritorno in campo con l’ingaggio di Ermanno Fumagalli per la porta e l’accordo in fase di definizione col tedesco Oliver Kragl – mancino che può agire da esterno e mezzala -, per il resto solo tante idee da concretizzare. Quelle sul taccuino di un Pasquale Logiudice che lavora per il Messina senza l’incarico ufficiale di direttore sportivo. In fondo, andrà bene anche un consulente che metta a disposizione della causa esperienza e conoscenza. Nomi tanti e in tutti i reparti. La conferma arriva anche da un Raciti convinto nel non voler attorno giocatori non motivati. Vengono i citati i nomi di Camilleri e Fazzi, calciatori con cui resta il rapporto speciale ma che dovranno dimostrare di essere sul pezzo. Il difensore centrale, però, pare già in viaggio con destinazione Imola. Meglio così, perché la prima cosa da tagliare sono i protagonisti che non ci credono più. Quadro diverso rispetto alla scorsa stagione, quando a gennaio occorrevano aggiustamenti e stimoli diversi. No, adesso serve una lunga schiera di titolari pronti a scendere in campo per tentare l’impresa. Sì, perché il tentativo di scalata del Messina sarà una reale impresa. Campionato che è scappato via mentre in casa giallorossa si perdeva tempo illusi dalle false speranze. Mancano quei 4/5 punti che avrebbero reso la lotta salvezza diversa, che avrebbe spostato l’asticella verso quella diretta e non solo ai playout. Visti, oggi, quasi come una chimera. Raciti riparte dal suo tono pacato, bonario e quasi rassicurante. Infonde ottimismo, ma la sua analisi non è di quelle che regalano false speranze. Vuole lottare e per farlo chiede alla sua squadra di dimenticare. Via le scorie, via le paure di ogni sconfitta inanellata. Si riparte da zero, con la consapevolezza di porte girevoli che muteranno la rosa. Mercato difficile, perché tutte vogliono rinforzarsi ed i nomi sono più o meno gli stessi. Per questo, allora, un personaggio dallo spessore come Logiudice diventa vitale: la sua capacità di prospettare solidità potrà convincere i calciatori più scettici. Uscite? Tante, da Daga che non viene convocato fino a un reparto offensivo da rifare.
DUBBI SUL MODULO – A proposito di convocati: c’è Lewandowski con Fumagalli per il ruolo di portiere, per Daga l’addio è sempre più concreto. Infortunato Angileri, fuori anche Camilleri e Fazzi che pagano acciacchi e mercato. Per il resto tutti convocati, anche un Iannone fermo da una decina di giorni a causa della febbre. Smaltita, se non per un residuo di tosse, e una mano proverà a darla anche lui. Di fronte una Virtus Francavilla che con le ultime due vittorie ha lasciato la zona playout per attaccare quella playoff. La squadra di Calabro, però, ha collezionato solo due pareggi in trasferta, poi solo sconfitte. Un ruolino che ha ridimensionato le ambizioni, tanto che il difensore Miceli pare destinato alla Turris e la punta Perez (nemmeno convocato) piace a tante, Messina incluso. Chissà, potrebbe essere l’occasione per discuterne. Il 3-5-2 di Calabro resta di quelli fluidi, con Maiorino e Murilo liberi di svariare per cambiarlo in corsa. Raciti lamenta carenze sulle corsie, così giocare a specchio diventa una possibilità. Tra il possibile e il probabile c’è di mezzo il materiale a disposizione. A Crotone la guida di Cinelli ha portato il Messina a un 4-2-3-1 che potrebbe essere sostituito da un 4-3-3 più equilibrato e coperto. Non difensivo, ma corto e pronto a colpire di squadra. In porta Fumagalli sarà il titolare, davanti a lui l’unico dubbio è tra Ferrini e Konate: se gioca il primo sarà Trasciani ad adattarsi da terzino, sennò confermata la linea dello Scida. A centrocampo Mallamo sempre favorito su Marino, con lui Fofana e Fiorani. In avanti Grillo e Catania dovrebbero essere gli esterni, centrale uno tra Ngombo e Zuppel. Nella Virtus Francavilla ci sarà l’ex Avella tra i pali, pochi dubbi in difesa dove le scelte sono ridotte al lumicino mentre in mediana resta vivo il ballottaggio tra Macca e Cardoselli. Un dubbio anche sulle fasce con Enyan che insidia Pierno. Sfida che non consente risultati diversi dalla vittoria, in un turno delicatissimo visto lo scontro diretto tra Fidelis Andria e Viterbese.
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Trasciani, Berto, Ferrini, Versienti; Fiorani, Mallamo, Fofana; Grillo, Ngombo, Catania. All. Raciti
VIRTUS FRANCAVILLA (3-4-2-1) Avella; Idda, Minelli, Caporale; Pierno, Risolo, Cardoselli, Cisco; Murilo, Maiorino; Patierno. All. Calabro