Mister of The week | Vincenzo Maiuri, la forza del destino

Pubblicato il 18 Ottobre 2023 in Storie

Ha dovuto attendere un po’ di più per godersi la Serie C con il Sorrento. Ma a poco a poco Vincenzo Maiuri sta raccogliendo quanto seminato. E la vittoria esaltante ai danni della Virtus Francavilla premia un cammino che fin qui aveva riservato non poco rammarico.

QUESTIONE DI DESTINO – Protagonista della cavalcata verso la Serie C del Sorrento, per Vincenzo Maiuri si tratta della seconda stagione consecutiva sulla panchina dei campani. Scenario che il tecnico di origine milanese ha già vissuto a cavallo tra il 2019 e il 2020, quando aveva già allenato i rossoneri per due stagioni di fila con ottimi risultati. Nel 2018-2019, subentrando al giro di boa, ha raggiunto una salvezza – nel campionato di Serie D – messa in discussione da un girone d’andata negativo. L’anno successivo partendo dall’inizio, e avendo quindi più tempo per lavorare sulla propria idea di calcio, ha messo il Sorrento nelle condizioni di giocarsi la promozione. Chiudendo il campionato in terza posizione, complice l’incombenza della pandemia da Covid-19, che ha tardato di due anni il percorso verso il professionismo. Proprio l’esperienza in Campania è risultata decisiva per la consacrazione del suo modulo di riferimento: quel 4-3-3 che negli ultimi anni è diventato un autentico marchio di fabbrica. Prima usava in modo ricorrente il 4-4-2, puntando con maggiore decisione sulle catene esterne ancor più che sul fraseggio. Altro modulo impiegato agli albori della sua carriera è stato il 4-2-3-1, che riprende alcune situazioni di gioco della sua impostazione tattica attuale. La carriera di Maiuri parte da lontano: nel 2005 è il Legnano a dargli la prima chance all’età di 36 anni. Da lì comincia il suo viaggio, costellato di esperienze suddivise tra Puglia – Fasano, Grottaglie, Nardò, Brindisi e Foggia – e Campania – Casertana a più riprese, Nocerina, Portici, Cavese e Sorrento. Gavetta lunghissima che, probabilmente, deve ancora terminare ma dalla quale l’allenatore ha guadagnato esperienza e maturità. La doppia esperienza al Sorrento insegna che, nonostante le difficoltà che il cammino riserva, non è mai troppo tardi per arrivare agli obiettivi prefissati. Perché il destino dipende dalle proprie azioni e il lavoro ripaga sempre. Destino, da non confondere con fatalità: parola insita nel linguaggio comune quando si parla di questo sport e in numerosi casi usata impropriamente. Di fatto siminuendo impegno e sacrificio di chi ha lavorato più degli altri per raggiungere la meta. E nel caso di Maiuri non sarebbe proprio il caso.

BEL GIOCO E UMILTÀ – Meglio vincere cinque partite 1-0 che una 5-1? Probabile, quanto meno in un campionato difficile come la Serie C, soprattutto quando si parla di neopromosse. Ma non ditelo all’allenatore del Sorrento, che vuole vincere e convincere. E se il primo di questi due aspetti fino a dieci giorni fa era mancato, il secondo non è mai stato in discussione. Il Sorrento comincia a raccogliere quanto seminato fin qui. Non è un caso se, nella conferenza pre Sorrento – Messina, Giacomo Modica ha battezzato i campani come la squadra che gioca meglio in tutto il girone C. Grandissimi meriti vanno dati ad un allenatore che ha già trasmesso alla squadra – profondamente rinnovata dopo la promozione in C – la sua identità. Gran bella proposta di gioco: calcio propositivo e pressione alta, per recuperare il pallone nel minor tempo possibile e creare trame di gioco consistenti. Pressing che ha messo in gran difficoltà proprio il Messina, nella gara giocata al Viviani, con i giallorossi costretti a buttare tanti palloni e a discostarsi dalla propria idea di gioco. Nella gara che rappresenta senza dubbio la peggior versione della squadra di Modica in questo avvio di campionato. Passando alla prestazione del Sorrento a Francavilla, è stata grande dimostrazione della crescita della squadra, rispetto a gare – come quella persa con l’Avellino – in cui, a detta del tecnico lombardo, è mancato il giusto approccio mentale. Forse è ancora presto per parlare di maturazione, ma quel che è certo è che il percorso avviato da Maiuri è riconoscibile e ha preso piena forma in una gara giocata con grande intensità per quasi tutti i 90 minuti. Nel postpartita l’allenatore ha parlato della dimostrazione di forza dei suoi ragazzi, senza omettere quell’umiltà necessaria per togliersi soddisfazioni importanti. La novità delle ultime due gare è rappresentata dalla collocazione tattica di La Monica, mezz’ala dalle spiccate doti offensive, impiegato nel ruolo di ala destra del 4-3-3. Bella intuizione, visto che il capitano del Sorrento in carriera non aveva mai fatto quel ruolo. Ma è allo stesso tempo molto abile in fase di rifinitura e ad occupare l’area di rigore avversaria. Risultato? Rigore procurato contro il Messina e assist al Nuovarredo di Francavilla: soluzione approvata a pieni voti. E non è l’unica nota altisonante di questa squadra, in cui tutti partecipano al gioco, i centrocampisti fanno tanti gol e il centravanti si è definitivamente sbloccato. Così come il Sorrento, che ha fame di punti e che con un allenatore come Vincenzo Maiuri può diventare la mina vacante di questo campionato.

*foto copertina: Sorrento Calcio 1945 – Facebook ufficiale

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