Monterosi-Messina, di partita in partita: una finale tira l’altra
Pubblicato il 11 Marzo 2023 in Primo Piano
Necessario vincere. Anzi, la vittoria del Messina sul campo del Monterosi è assolutamente vitale. La caduta interna contro il Monopoli pesa su cammino e classifica, ma il calendario è beffardo nel regalare ai giallorossi una sfilza di scontri diretti decisivi per il raggiungimento dell’obiettivo salvezza.
VINCERE E BASTA – Incassare il colpo, respirare, ritornare a combattere. Cazzottone forte quello subito dal Messina domenica scorsa, non un k.o. perché il tempo è alleato della squadra di Raciti, ma la reazione diventa l’unica arma per restare in corsa. Ultime otto da giocare in apnea totale, quasi senza dare sguardi alla graduatoria attendendo la fine per capire in quale posizione si è terminato il percorso. Settimana da triplo turno con le trasferte di Viterbo e Potenza a contenere l’impegno interno col Pescara. Si pensa partita dopo partita, ma quando il fiato inizia a diventare corto resta ovvio centellinare le forze. Importantissimo il primo passo: il Monterosi. La squadra di Menichini è quintultima, non ha un grosso gioco e punta tutto sull’atletismo e la vena realizzativa di Rocco Costantino. Un po’ pochino e non a caso la stagione è stata tutta di sofferenza. Un paio di colpi esterni – Juve Stabia e Giugliano (con tanto di rigore parato dal centrocampista Parlati a Salvemini al 90′) – per restare a galla e puntare alla salvezza diretta. Messina che in trasferta ha mostrato la sua miglior versione grazie all’ingenuità di avversari coraggiosi nell’attaccare e poco furbi nel lasciare spazi. Monterosi che non dovrebbe vestire i panni dell’arrembaggio, sia per carenza di caratteristiche sia per non rischiare una sconfitta che significherebbe sorpasso. Il pareggio non può essere un obiettivo, ma i laziali sono consapevoli che una caduta – mista alla crescita con ascesa della Turris – potrebbe spedirli nelle parti più basse della zona playout. Gara da duelli quella del Rocchi, forse con schieramenti a specchio dato che Manichini riflette dal punto di vista tattico. Riflette, ma per decidere attenderà le ultime ore visto che le assenze di Mbende e Carlini – soprattutto la sua – condizionano il modulo. Dall’altra parte c’è un Messina che ha palesato sterilità nei suoi uomini d’attacco, ma che è stato capace di mandare in rete diversi protagonisti. Servono tutti. Adesso, però, sono necessari i gol degli attaccanti. Perez il candidato principale: se non ora, quando?
FORMAZIONE BASE – Torna Trasciani in un elenco dei convocati che presenta un Kragl che, stavolta, non è in lista solo per mera pre-tattica. Il tedesco ha smaltito l’affaticamento muscolare tra adduttore e inguine della coscia sinistra e dovrebbe tornare titolare nel trio di trequartisti. Si parte da dietro, da una difesa con Berto e Celesia sulle corsie mentre in mezzo dovrebbe essere proprio Trasciani a fare coppia con Ferrara. A centrocampo sempre il duo formato da Fofana e Mallamo. In avanti torna Kragl sulla destra, opposto ci sarà Ragusa con Perez punta centrale. Alle sue spalle? Balde prima opzione, ma Marino scalpita e insidia lo spagnolo. Nel Monterosi, come detto, squalificati il difensore Mbende e il trequartista Carlini. Tornano Tartaglia e Borri, ma proprio l’assenza dell’uomo tra le linee potrebbe convincere Menichini a passare alla difesa a tre con l’inserimento di Verde sulla corsia destra e Bittante dall’altra parte. In coppia con Costantino ci sarà Tonin.
MONTEROSI (3-5-2) Forte; Tartaglia, Borri, Piroli; Verde, Lipani, Parlati, Di Paolantonio, Bittante; Costantino, Tonin. All. Menichini
MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Berto, Trasciani, Ferrara, Celesia; Fofana, Mallamo; Kragl, Balde, Ragusa; Perez. All. Raciti
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya