Ninni Bruschetta: “Bertagna, Scoglio e quella volta a Foggia…”
Pubblicato il 24 Settembre 2015 in Primo Piano, Storie
Austero nel suo ruolo di direttore artistico della prosa del Teatro Vittorio Emanuele. Istrionico ed imprevedibile sul palco e al cinema. Insospettabile fanatico nelle vesti di tifoso. Ninni Bruschetta – noto regista teatrale, attore cinematografico e televisivo messinese – è entrato nel Corner per raccontarci i dettagli di una lunga storia d’amore a tinte giallorosse.
Pare che dietro l’aspetto irreprensibile dell’uomo di spettacolo si nasconda un animo da fervente tifoso, quasi ultrà. Conferma?
Si certo. Anzi, scusa il ritardo, ma stavo vedendo Benevento Messina e ho sofferto fino all’ultimo. Ma quest’anno la squadra è un’altra cosa…
Come vede la rifondazione dell’Acr Messina con la nuova società?
Ci credo e ci spero.
Il primo ricordo in assoluto che conserva del Messina.
Messina-Frosinone è la prima partita che ho visto, ma il mio primo vero ricordo si chiama Bertagna, il bomber che ci portò dalla D alla C.
C’è un coro al quale è legato particolarmente?
No, per me i cori sono come le barzellette non me li ricordo mai. Mi faccio supportare da Aurelio Wrzy e Massimo Russotti, due irreprensibili professionisti che li sanno tutti a memoria.
Quale crede sia stato il momento più bello della storia del Messina?
Beh, prima di tutto gli anni del grande Franco Scoglio, il salto di categoria con un pareggio a Monopoli e una vittoria a Benevento (curiosa coincidenza con questi giorni), poi il primo anno di serie A. La sera di Messina Roma 4-3 ero a una cena a Roma con attori e tecnici del cinema… Non dico altro.
Il suo giocatore preferito?
Che domande, Arturo Di Napoli! Ma ricordo anche un grande Storari che parò sei rigori su sei in un campionato.
Nel resto d’Italia, ma un po’ ovunque, il mondo del calcio e quello dell’arte sono due realtà distanti e inconciliabili. A Messina questa regola sembra ribaltarsi. Com’è nata la collaborazione tra il Teatro Vittorio Emanuele e l’Acr Messina per la campagna abbonamenti?
Ci scambieremo uno sconto del 15 per cento sugli abbonamenti. Non so cosa ne verrà fuori, è un esperimento.
Ogni storia d’amore che si rispetti ha almeno una follia da raccontare. Quale, quella di Ninni Bruschetta per il Messina?
Eravamo io e Francesco Calogero a Napoli per il matrimonio di Iaia Forte con Roberto de Francesco (sto parlando di 25 anni fa). Prendiamo la macchina e tagliamo la penisola per vedere Foggia Messina. Sulla strada vediamo una grossa Fiat targata Messina. Li superiamo senza neanche strombazzare o cose del genere, ma Francesco butta un occhio dentro la macchina: erano i suoi cugini al completo. C’era Zeman che allenava il Foggia e Signori a centravanti. Alla fine del primo tempo stavamo 2 a 0. Uno dei cugini disse: “Niente, andiamocene, così almeno non arriviamo troppo tardi a Messina”. Coro di no! Vincemmo 3 a 2. Ritornammo a Napoli molto stanchi ma felici. Come in ogni storia d’amore che si rispetti.