Paganese, Grassadonia: “Mi auguro un giorno di poter tornare a Messina”
Pubblicato il 14 Febbraio 2016 in Primo Piano
È tornato in quello che è stato il suo stadio per più di un anno. Ha messo in vetrina il suo nuovo giocattolo: una Paganese bella, veloce, caparbia. A tratti ingenua. Strappa un pari al San Filippo, Gianluca Grassadonia, ma è un 2-2 dolceamaro, perché a un certo punto della gara la sua squadra si era trovata in vantaggio e con un uomo in più, complice il “rosso” rimediato da Baccolo. Situazione ideale, per mettere i tre punti in archivio, che si è poi trasformata in un’occasione gettata alle ortiche a causa dell’espulsione di Esposito e dell’autorete del giovanissimo Acampora: “Dovevamo chiuderla prima – dice il tecnico degli azzurrostellati -, siamo stati poco lucidi quando si è presentata l’occasione per far male e mettere in archivio i tre punti. Ci può stare, però, soprattutto quando si hanno in organico tanti elementi giovani e con poca esperienza. Sul fallo da rigore su Scardina abbiamo commesso una grave ingenuità, anche se poi Tavares ha sciupato. E poi anche in occasione dell’autogol, su cui, però, c’è la firma di un classe ’98”.
CAPITOLO CHIUSO – Un ritorno, quello di Grassadonia in riva allo Stretto, che giocoforza richiama qualche passaggio sul suo passato alla corte di Pietro Lo Monaco: “La possibilità di allenare a Messina è stata per me una tappa fondamentale, un’occasione unica, alla quale tenevo tantissimo. Poi sappiamo com’è andata, una sconfitta dopo la quale mi sono rialzato per tornare a fare il mio lavoro con serietà e determinazione. Una sconfitta che, in realtà, mi è anche servita, perché mi ha permesso di crescere. Di Messina e dei messinesi conservo un ottimo ricordo. Mi auguro, un giorno, di tornare ancora in questa splendida piazza”.