Paganese-Messina, arresto di sistema

Pubblicato il 29 Agosto 2021 in Primo Piano

Da 1-4 a 4-4 nel giro di mezz’ora. Basterebbe questo per commentare il pari che il Messina trova sul campo della Paganese. Nessuna croce addosso, però, perché resta evidente una coperta ancora troppo corta per garantire gestioni credibili.

FUSIONE DI ERRORI – Della sfida del Torre restano aspetti positivi che non possono essere cancellati dal beffardo e amaro pari di Castaldo sulla sirena. Nelle viscere delle questioni tattiche ci entreremo in settimana con un focus dedicato, lasciando a questa analisi post gara questioni di altro genere. La più evidente – senza ombra di dubbio – resta quella di una rosa ancora non completata. I cambi hanno inciso, con mister Sasà Sullo (voto 5,5) costretto a cucinare gli ingredienti presenti in dispensa. Pesantissime le due uscite – nel giro di un paio di minuti – di Carillo e Celic: motivi che si accumulano e che vanno dall’incapacità di ritrovare ordine e organizzazione, all’insipienza di alcuni subentranti. Ragazzi giovani, alcuni giovanissimi, ma quando si scende in campo la scusa della carta di identità non è sopportabile in un campionato professionistico. Nessuna croce, dicevamo, perché scaricare le colpe sui Fantoni o Gonçalves serve a nulla, ma resta il giudizio di una prestazione non all’altezza di quanto la gara richiedesse. E, poi, sarebbe davvero ingeneroso – verso di loro – non valutare come tutta la squadra abbia mollato di colpo: forse il triplo vantaggio, forse le forze finite con la testa che vedeva un traguardo, però, ancora lontano. Strati di errori che si fondono: le uscite dei centrali, i subentranti, l’atteggiamento rilassato di chi era rimasto in campo e la stanchezza. Col cappello di una rosa non finita. Non solo, perché un fattore da non dimenticare mai è l’avversario.

C’È DEL BUONO – Ecco, la partita è stata di quelle vere che ti mettono subito in chiaro che tipo di campionato sarà. Altro che conferme in blocco… La Paganese gioca un primo tempo al limite dello scadente, con un assetto tattico piatto e la ricerca speranzosa di una palla lunga su Diop. Il nulla cosmico, che prende lentamente forma quando il Messina si abbassa troppo e si accende la vivacità di Manarelli. Il vantaggio del primo tempo dei giallorossi è meritato, anche come premio a una squadra capace di mostrare giocate tecniche e coralità con buona confidenza. Fraseggi, scambi veloci e coinvolgimento generale. Il pari brucia anche per questo: perché il Messina – pur lontano dalla sua forma finale – è già squadra piacevole. Di fronte, però, c’era il classico avversario di categoria: duro, cattivo, esperto di un’esperienza che può essere insegnata in giro per il mondo. Castaldo, Piovaccari, Murolo avranno anche età che pesano, ma riescono a trasformare l’ultima mezz’ora di gara in un’odissea nella quale il Messina si perde e resta in balia fino a quando la ferocia azzurrostellata non è sazia. Personalità e condizione fisica sono i primi due passi per crescere. Ne è consapevole Sullo, come lo è Argurio che dovrà accelerare in questi ultimi giorni di mercato. Gli innesti di Mikulic e Milinkovic peseranno già tanto, ma – soprattutto in attacco (fasce comprese) – servirà alzare l’asticella e di tantissimo.

Lewandowski 6,5: un rigore parato che cancella, in parte, un paio di uscite senza senso. Sulle reti campane può fare, davvero, pochissimo.

Morelli 7: fisicità, personalità e pure una rete. Valore aggiunto.

Celic 6,5: ottimo impatto contro un avversario duro come Castaldo, esce per crampi ma la sua presenza sembrava essere fondamentale. (dal 19′ s.t. Gonçalves 5: entra molle, forse convinto che il grosso fosse stato fatto dai compagni. Non contiene Piovaccari in occasione del 3-4)

Carillo 6: ordinato e con pochissime sbavature, balla solo quando cede il filtro mediano. Esce per un acciacco, altro sacrificio che il Messina paga caramente.(dal 17′ s.t. Fantoni 5: lontano dall’essere pronto per il livello richiesto. Deve crescere, in fretta)

Sarzi Puttini 6: buona prova sulla corsia, quando viene spostato in mezzo imbarca acqua come tutti.

Russo 7: gol di pura tecnica che mostra un talento da sfruttare. Firma anche l’assist per Morelli. (dal 27′ s.t. Matese 5: entra e si becca subito un giallo, dovrebbe dare energia ma non ci riesce)

Fofana 5: troppi errori in fase di palleggio, concede pure un calcio di rigore. (dal 2′ s.t. Konate 5,5: come tutti i subentranti non riesce a diventare un fattore positivo)

Damian 6,5: un destro prezioso, da esaltare con movimenti continui dei compagni. Un assist, una punizione splendida e poi la stanchezza che lo annebbia.

Simonetti 7: a sinistra, a destra, col sinistro, col destro. Cambia poco, lui c’è sempre anche se gioca fuori posizione. Firma il poker, nel finale non ha più forze.

Adorante 5: non si vede mai, ancora leggero per avversari tosti e duri come quelli campani.

Baldé 6: trasforma il rigore, poi non si vede praticamente mai. Sufficienza risicata.

PAGANESE Baiocco 5,5; Sbampato 5,5, Schiavino 5, Murolo 6; Perlingeri 5 (dal 1’ s.t. Guadagni 5,5), Cretella 5,5 (dal 33’ s.t. Volpicelli sv), Vitiello 5 (dal 1’ s.t. Tissone 5), Zanini 5,5 (dal 19’ s.t. Zito 6), Manarelli 7; Castaldo 7,5, Diop 5 (dal 14’ s.t. Piovaccari 6,5). All. Di Napoli 5,5.

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