Paganese-Messina, Di Napoli studia e colpisce. Grassadonia non corregge gli errori
Pubblicato il 4 Ottobre 2015 in Tattica
Lo avevamo detto nella presentazione della sfida, se c’è un punto debole nella Paganese di Gianluca Grassadonia è sicuramente la staticità sulle palle inattive difensive. Quello di Diogo Tavares è il quarto gol che gli azzurrostellati subiscono da fermo. Non un caso, da una parte difetti strutturali (squadra dall’altezza media bassa), dall’altra la preparazione del Messina sull’avversario. Il primo episodio subito può essere un caso, il resto diventa addestramento messo in pratica. Arturo Di Napoli si sta dimostrando allenatore studioso e attento, la sua squadra ha pizzicato in più di un’occasione da fermo, fino al gol di Tavares. Non c’è solo questo nell’analisi tattica di Paganese-Messina, focus sul sistema difensivo dei giallorossi e sul pressing a tutto campo. In più moviola sul rigore della Paganese.
ERRORE RIPETUTO – Migliaccio del Martina e Migliorini della Juve Stabia i marcatori più evidenti, due gol con due errori figli di staticità e indecisione nelle scelte. Contro il Messina lo spartito non cambia e gli errori si ripetono. Già nel primo tempo i giallorossi sfiorano il gol con Martinelli che, su angolo di Gustavo, brucia Bocchetti e in spaccata bacia il palo. Nel secondo arriva il gol: punizione di Gustavo, la Paganese difende a zona. Tavares (cerchio rosso) legge il cross e attacca il pallone, ancora Bocchetti non si accorge del pericolo e non prende la marcatura. Difesa tutta ferma, Marruocco proverà a metterci una pezza in uscita ma è in ritardo e non può farci nulla. Sbaglia i tempi il portiere della Paganese, ma l’errore grave è ancora della linea difensiva che rimane passiva sul cross e sui movimenti avversari.
DIFESA CONTRARIA – Se Grassadonia insiste sulla zona, o al massimo zona mista; Di Napoli preferisce affidarsi alle capacità aeree e fisiche dei suoi uomini. Nel quadrato azzurro ben quattro accoppiamenti a uomo, evidenziati in nero e nel cerchio rosso ci sono i due uomini che Di Napoli vuole a zona. Opzione già vista in precedenza, sempre nell’area piccola Cocuzza e Giorgione a difendere primo palo e possibili tagli.
GIOCATA FORZATA – Il Messina è sotto, nel tentativo di riequilibrare il match prova a pressare alto e rubare palla. La pessima giornata di Bocchetti (in rosso) continua. Il difensore esterno sinistro è in possesso palla, Giorgione capisce le difficoltà e attacca forte, la Paganese si spazia male (in giallo) e non offre linee di passaggio a Bocchetti. Tavares (cerchio azzurro) è fresco e si piazza intermedio per chiudere gli scarichi, Bocchetti finirà con l’alleggerire su Marruocco. Passaggio sbucciato e portiere campano che riuscirà ad anticipare Tavares di un soffio. Alla fine il Messina non troverà il gol nell’azione, Giorgione sprecherà la seconda palla anche per colpa di un campo indecente. Da notare, però, il grande pressing e l’intensità che Di Napoli chiede. Segno di personalità e coraggio, non si aspetta l’eventuale errore avversario ma si cerca di forzarlo.
RIGORE – Ultimo focus per un episodio da moviola. Ultimi minuti del primo tempo, Burzigotti vuole alleggerire su Addario ma cicca il colpo di testa. Cunzi è astuto e veloce, intercetta il pallone e punta la porta. Abbiamo isolato e ingrandito l’azione: il portiere giallorosso lo affronta, Cunzi cerca e vuole il contatto che alla fine arriva. E’ vero che la punta campana allarga la gamba ma Addario interviene volontariamente. Col corpo non tocca Cunzi, ma con il piede destro sgambetta Cunzi sulla sua gamba destra. Contatto evidente e rigore che viene giustamente fischiato. Niente rosso ma solo giallo per Addario, il signor Volpi non interpreta come chiara occasione da gol il movimento verso l’esterno di Cunzi.