Un Sasà Sullo lucido e concentrato quello che affronta la conferenza della vigilia in vista dell’esordio in campionato del Messina sul campo della Paganese. La vittoria in Coppa non inganni, il lavoro – per il tecnico – è ancora tantissimo.
CITTÀ E SQUADRA – “Un campionato livellato, come sempre”. Questa l’immagine che Sullo regala di un torneo che vedrà i giallorossi giocare la gara inaugurale, di fronte il classico avversario da prendere con le molle: “Conosco bene Di Napoli, un allenatore che prepara benissimo le sue squadre e studia sempre come migliorarle. Hanno fatto un mercato importante, non sarà sicuramente una partita facile”. Piccola parentesi quella sull’avversario, perché Sullo la scena la concede al rapporto tra la sua squadra – anche se ci tiene a ribadire che il Messina non sarà mai suo – e la città. Il caso stadio diventa emblematico, con Sullo che sottolinea come il Messina sarà costretto a 3 partite in trasferta. Pagani e Monopoli, con in mezzo la costrizione di arrivare a Vibo per affrontare il Palermo. “Questa squadra ha bisogno dell’aiuto di tutta la città, tutti devono dare una mano nel loro ambito. Non abbiamo timore di giocare in casa o fuori, col pubblico o senza, anche perché i ragazzi si sono abituati a questo calcio finto senza tifosi. La cosa importante, però, è capire che serve lavorare insieme per portare in alto il nome di Messina. Io posso anche saltare dopo cinque partite, ma chi verrà al mio posto dovrà essere aiutato anche lui”.
LAVORO E ATTEGGIAMENTO – Importanti le parole di Sullo, fondamentali per far comprendere che la squadra non possa vivere in una bolla separata rispetto alla città e alla sua gestione. Poi, c’è il campo, quello che ha regalato una vittoria in Coppa che Sullo, però, pesa con equilibrio: “Vincere è sempre meglio che perdere, ma cercavamo altro. La crescita fisica c’è stata, sappiamo che manca ancora qualcosa e anche il mercato ci sta portando quello che ci serve. Mi piacerebbe arrivare a 24 calciatori, poi dobbiamo lavorare senza sosta”. Da Castellammare le indicazioni sono arrivate, anche quelle tattiche col tecnico che chiarisce che i numeri valgono il giusto: “Possiamo fare sempre il 4-4-2, ma sono gli interpreti a fare la squadra. Studiamo, capiamo l’avversario e se è il caso ci adattiamo. L’atteggiamento fa la differenza. Formazione? La dico prima ai ragazzi, Sarzi Puttini ha recuperato dalla botta e ci sarà”.