Il campo, all’improvviso. A lungo si è meditato sulla quantità e la qualità dello spazio da dedicare alla gara tra Paganese e Messina: perché parlare di calcio è banale di fronte alla partita che si sta disputando nello studio del notaio Arrigo, perché poco o nulla si sottrarrebbe alla retorica dopo gli eventi che hanno scandito l’ultima settimana. Si gioca, dunque si commenta. E, contestualmente, si mette subito una pietra sopra alla mesta sfida di Pagani: restando in attesa, mentre il destino lentamente si compie.
IL BUON SENSO – Organico ridotto, scelte obbligate, modalità provvisorie. Lucarelli ridisegna la difesa con gli inserimenti di Saitta e Marseglia sugli esterni e lo spostamento di De Vito al centro in coppia con Maccarrone: tutto come previsto, le possibili alternative solo dal fronte Berretti. Confermato il 4-3-1-2, il tecnico toscano impone ai suoi un menu di ritmi indiavolati e pressing a tutto campo, uniche armi per dare un senso alla sfida. Da qui i venti minuti iniziali da occhi lucidi, con le consuete accelerazioni di Milinkovic e le solite carezze di Anastasi in zona gol. Curti nega un rigore per parte (mani di Carillo da una parte, un’entrata di Da Silva su Firenze dall’altra), il tempo di sorprendersi ancora per un Messina vivo e brillante, assoluto padrone del campo. Il semplice buon senso, tuttavia, incombe sul Torre: prima Marseglia lascia ad Alcibiade un metro per trafiggere in sicurezza Berardi, poi Reginaldo, su invito dello stesso difensore ex Honved, libera lo spazio per il destro vincente di Firenze. La partita si chiude qui, anche una sola frase sarebbe eccessiva per commentare il nulla intercorso dal 41′ del primo tempo al triplice fischio di Curti: la girandola di cambi, un destro di Milinkovic deviato in extremis in corner, un errore di Berardi che Reginaldo non concretizza, l’espulsione dello stesso brasiliano. Semplici e fisiologiche casualità.
PAGANESE 2
MESSINA 0
MARCATORI Alcibiade al 31′, Firenze al 41′ p.t.
PAGANESE (4-3-3) Liverani 6; Alcibiade 7,5, Carillo 6, De Santis 6, Della Corte 6; Firenze 7, Pestrin 6,5, Mauri 6 (dal 15′ s.t. Parlati 6); Cicerelli 6,5 (dal 41′ s.t. Longo sv), Reginaldo 5,5, Bollino 6. (Gomis, Manzi, Zerbo, Herrera, Caruso, Picone, Tagliavacche, Carrotta, Gorzelewski, Bernardes). All. Grassadonia 6,5.
MESSINA (4-3-1-2) Berardi 6; Saitta 5,5, Maccarrone 5,5, De Vito 6, Marseglia 5 (dal 36′ s.t. Capua sv); Da Silva 6, Musacci 5,5 (dal 1′ s.t. Ciccone 6), Sanseverino 5; Mancini 6 (dal 22′ s.t. Ferri 5,5); Milinkovic 6, Anastasi 5. (Russo, Benfatta, Faiello, Ricozzi, Foresta, Ventola, Ansalone). All. Lucarelli 6.
ARBITRO Curti di Milano.
NOTE Spettatori 1000 circa. Ammonito Ciccone. Espulso Reginaldo al 46′ s.t. Corner 3-2. Recupero 1′ e 3′.