Piovaccari apre, Fofana chiude: il Messina stende il Potenza
Pubblicato il 19 Febbraio 2022 in Primo Piano
La botta terribile di Piovaccari, poi una sofferenza che sembra infinita e rotta dal contropiede chiuso dalla rete di Fofana. Vittoria pesantissima del Messina contro il Potenza, un successo che vale il quintultimo posto con un vantaggio di 6 punti sulla penultima in classifica.
LA BOMBA DI PIOVACCARI – Non ci sono Rizzo, Russo e Caruso nella distinta ufficiale di gara. Undici iniziale che, allora, viene influenzato dalle assenze. Cambia modulo Raciti che sceglie Piovaccari al fianco di Adorante in un 4-4-2 che vede agire sulle corsie Statella e il rientrante Gonçalves. In mezzo al campo c’è Marginean con Fofana, in difesa rientra Carillo. Nel Potenza tutto confermato rispetto alla vigilia: ci sono Sandri e Volpe al posto degli squalificati Bucolo e Salvemini, al centro dell’attacco – nonostante un piccolo acciacco – c’è Cuppone. Fase di studio che si spegne presto, col Potenza che rompe gli indugi e trova il primo affondo della sfida sull’asse Burzio-Cuppone, stavolta il bomber dei lucani non mostra la freddezza classica e ciabatta da ottima posizione. Ancora Cuppone protagonista quando lascia partire un potente diagonale destro da posizione defilata, bravo Lewandowski a deviare in corner. La reazione del Messina è di quelle che cambiano un match, perché al primo affondo la squadra di Raciti passa: rimessa laterale di Fazzi, tocco di Gonçalves verso Adorante che scarica su Piovaccari, il bomber controlla e salta prima Piana e poi Gigli, destro potentissimo dal limite e palla sotto la traversa con Marcone che non può nulla. Vantaggio che, però, schiaccia un Messina che pensa solo a difendersi lasciando al Potenza l’onere del fare la partita. Lucani messi bene in campo, ma poco brillanti negli ultimi 16 metri. Fatica, adesso, la squadra di Raciti a respirare e tenere in alto qualche pallone. Adorante soffre la fisicità dei centrali di Arleo, con Piovaccari che prova a cucire attacco e centrocampo. Match che non regala emozioni o semplici occasioni, l’unico spunto del Potenza è un diagonale di Volpe che viene bloccato facilmente da Lewandowski. Il Messina pensa solo a gestire e porta il vantaggio all’intervallo.
SOFFERENZA E GIOIA – Inizio ripresa di puri nervi quello del Potenza, lucani che provano a pressare e colpire. Dalle parti di Lewandowski, però, solo un destro centrale di Burzio che il portiere polacco blocca senza fatica. Prime mosse di Arleo che sceglie Costa Ferreira per dare energie alla mediana, Potenza che alza ulteriormente il suo baricentro. Giallo pesante quello che si becca Celic quando stende Burzio sulla trequarti, diffidato salterà il Monopoli. Primi cambi anche per Raciti e non manca la sorpresa: fuori sia Adorante che Piovaccari – che non la prende benissimo -, dentro Damian e Baldé. Messina, adesso, più coperto e intenzionato solo a ripartire. Attacca solo il Potenza e ci deve pensare Lewandowski sul destro al volo di Burzio, col Messina in affanno anche per una precisa volontà tattica. Troppo bassi, infatti, i giallorossi in un secondo tempo in cui è nettissima la fatica a tirare fuori la testa dalla propria metà campo. Fuori anche Statella, stanchissimo, campo per Simonetti. Discutibile l’atteggiamento del Messina in questa ripresa, con i giallorossi schiacciati e passivi. Potenza che mette le tende nella trequarti avversaria, col muro della squadra di Raciti che cerca una forma sempre più granitica. In campo, infatti, anche Konate e Camilleri per Marginean e Gonçalves. Messina, ora, con un serratissimo 5-4-1. Ripresa che racconta solo di mosse tattiche e sofferenza, di occasioni nemmeno l’ombra. Al Potenza resta il merito di provarci, ma la squadra di Arleo fatica terribilmente a rendersi, davvero, pericolosa. Quando ci prova, poi, trova un Lewandowski sempre attento, come quando esce con i tempi giusti a limite dell’area sull’affondo di Cuppone. La sofferenza aumenta, recupero di 5 minuti che sembrano un’eternità, ma a renderli dolci ci pensa un contropiede letale: Konate recupera palla e riparte, scarico su Baldé che controlla a fatica ma riesce a servire Fofana, il numero 6 salta un marcatore e scarica un sinistro che vale raddoppio e vittoria. La sconfitta contemporanea della Fidelis Andria ad Avellino allunga a 6 punti la distanza tra quintultima e penultima, con un vantaggio superiore gli 8 non si disputerebbe il playout.
MESSINA 2
POTENZA 0
MARCATORI Piovaccari al 15′ p.t.; Fofana al 46′ s.t.
MESSINA (4-4-2) Lewandowski; Trasciani, Celic, Carillo, Fazzi; Statella (dal 32′ s.t. Simonetti), Fofana, Marginean (dal 39′ s.t. Konate), Gonçalves (dal 40′ s.t. Camilleri); Adorante (dal 18′ s.t. Damian), Piovaccari (dal 18′ s.t. Baldé). (Fusco, Fantoni, Angileri, Rondinella, Morelli, Catania, Busatto). All. Raciti
POTENZA (4-2-3-1) Marcone; Zampano (dal 33′ s.t. Dkidak), Piana, Gigli (dal 15′ s.t. Cargnelutti), Nigro; Zenuni (dal 15′ s.t. Costa Ferreira), Sandri; Cuppone, Ricci, Volpe (dal 21′ s.t. Zagaria); Burzio. (Greco, Vecchi, Koblar, Cargnielutti, Coccia, Sueva, Matino, Guaita, Sepe). All. Arleo
ARBITRO Maggio di Lodi
NOTE Spettatori 968. Ammoniti Statella, Trasciani, Gonçalves, Celic, Cuppone, Cargnelutti. Corner 5-5. Recupero 1′ e 5′.