Bene ma non benissimo. Il Messina adesso è un’altra squadra. E a dirlo sono il gioco e la personalità. Però arriva il primo stop dell’era Rando, che deve accontentarsi del pareggio a reti bianche contro un Marsala che nella ripresa ha creato non pochi patemi dalle parti di Avella.
EVOLUZIONI – Era, questo, un match verità per il Messina “2.0”. Che deve rinunciare a Saverino, assenza a cui fa da contraltare la prima convocazione stagionale per Gennaro Esposito, giocoforza non inserito nello scacchiere titolare dopo uno stop infinito. Al centro dell’attacco spazio dunque a Coralli, con Crucitti e Orlando sugli esterni. A centrocampo torna titolare Sampietro, che va a ricomporre il trio in mediana visto nella ripresa della sfida con il Ragusa: Cristiani e Ott Vale occupano infatti gli slot di interni attorno al “play” ex Gozzano. Retroguardia con il consueto duo Bruno-Ungaro davanti al portiere Avella. I terzini sono De Meio a destra e Strumbo sulla corsia opposta. Il Marsala gioca a specchio. Un tridente, quello schierato in avanti da Giannusa (in cui appare, insieme a Balistreri e al nigeriano Ogbebor, l’ex Messina Padulano, dirottato a destra) che ha il chiaro compito di dare manforte al centrocampo in fase di non possesso. Padulano e Ogbebor rientrano dunque sulla linea mediana, per coprire il campo in tutta la sua ampiezza, in quello che diventa un 4-5-1 abbastanza nitido quando il pallone è gestito dai giallorossi. Ne risente il processo di ricerca degli sbocchi, che il Messina fatica a trovare in una fase di gioco scandita da un tatticismo estremo e da un equilibrio sostanziale. Così, il primo appunto per il taccuino non può che arrivare da una palla inattiva: parabola velenosa dal piazzato di Crucitti che costringe Russo a rifugiarsi in corner. Ma l’occasione più ghiotta arriva poco dopo. E c’è sempre lo zampino di Crucitti: il suo corner diventa perfetto per lo stacco di Orlando, che incrocia il pallone centrando la traversa. Ed è ancora il 10 del Messina, decisamente il migliore dei suoi, a sfiorare il palo pochi minuti dopo a conclusione di una ripartenza impeccabile dei biancoscudati. É il momento migliore, forse anche in termini assoluti in questo primo scorcio di stagione di Ott Vale e compagni. Perché al cambio di marcia sul piano caratteriale, indotto dall’avvicendamento in panchina, adesso si aggiunge un embrione di impianto di gioco abbastanza collaudato, che inizia a palesarsi nella qualità del fraseggio e in generale nella gestione del pallone e delle connessioni tra i reparti. Si va al riposo con il Messina che tra le due squadre è l’unica che può recriminare qualcosa. E sperare di trovare la svolta nel secondo capitolo di questa sfida.
IL MARSALA È VIVO– Che inizia con gli stessi interpreti della prima parte. E con la medesima trama: ad attaccare è il Messina, che oggi può far leva sulle garanzie che arrivano dall’assetto difensivo, e in partilare dalla performance decisamente sopra la media stagionale del centrale Bruno: praticamente perfetto. Tutt’altro che perfetto è invece Strumbo, quando perde un pallone sanguinoso che innesca la serpentina con tiro di La Vardera, con la conclusione che si spegne poco oltre il primo palo della porta di Avella. Baciato dalla fortuna quando il doppio tentativo di Lauria e Padulano viene murato dai difensori giallorossi. Un brivido, che arriva come un segnale inequivocabile per Rando: è il momento di mettere mano al mazzo di carte alternative allo scacchiere titolare. Dentro Buono per Sampietro, ancora lontano dalla condizione ottimale. Così come Coralli, che arriva puntualmente in ritardo sui difensori ospiti nonostante l’impegno sia fuori discussione. Eccola, dunque, la seconda mossa: fuori il centravanti ex Alessandria, che concede la passerella alla prima apparizione stagionale di Esposito. L’occasione arriva però dal sinistro dell’under Orlando, perfetto nello strappo, meno nella conclusione, respinta senza troppi fronzoli da Russo. Ma il Marsala non è quello della prima frazione, complice una condizione fisica migliore nel suo complesso. E così l’occasione clamorosa è tutta per gli ospiti: il neo entrato Maiorano manda in bambola la retroguardia giallorossa e scaglia il mancino sul palo, con Avella pietrificato. Brivido. Che non risparmia però gli indomabili ospiti, quando Esposito cerca il primo graffio in giallorosso su assist di Crucitti: colpo di testa deviato sul palo. Il destino si riprende subito la benedizione precedente. E così il match scivola verso il triplice fischio, con l’ultimo affondo provato da Erbini. Sarebbe stato troppo: il pari rispecchia bene gli equilibri in campo.
MESSINA 0
MARSALA 0
MESSINA (4-3-3) Avella; De Meio, Bruno, Ungaro, Strumbo; Ott Vale, Sampietro (dal 21′ s.t. Buono), Cristiani (dal 32′ Fragapane); Crucitti, Coralli, Orlando (dal 36′ s.t. Cafarella). (Pozzi, Marfella, Forte, Capilli, Esposito, Siclari. All. Rando.
MARSALA (4-3-3) Russo; La Vardera, Montuori, Monteleone, Castrovilli; Ferchici, Lauria, Pucci; Padulano (dal 46′ s.t. Erbini), Balistreri (dal 35′ Maiorano), Ogbebor (dal 20′ Manfré). (Giordano, Lo Iacono, Romeo S., Romeo A., Scalisi, Gallo). All. Giannusa.
ARBITRO Ubaldi di Roma
NOTE Spettatori 1200 circa. Ammoniti Coralli, Sampietro, Cristiani, Manfré. Corner 9-5. Recupero 1′ e 4′.