Sergio Campolo: “Al Messina servono uomini di calcio”
Pubblicato il 4 Settembre 2016 in Primo Piano, Sala Stampa
Intercettato nel post partita tra Reggina e Messina, l’ex capitano dei giallorossi Sergio Campolo ha voluto regalarci alcune considerazioni sul derby e sull’attuale status delle due società. “Il classico derby, non mi aspettavo nulla di differente perché in questa sfide c’è talmente tanta pressione che lo spettacolo lascia spazio all’agonismo. La Reggina è stata brava a capitalizzare le occasioni avute, il Messina paga la troppa imprecisione sotto porta”. Vittoria meritata quella degli amaranto contro la squadra guidata da due grandi ex compagni proprio di Campolo. “Vedere Marra mi ha fatto impressione, lui nello spogliatoio era un vero e proprio burlone. Adesso è cambiato tanto, molto serio e attento. Enrico invece è sempre un grande, rivederlo mi ha fatto un piacere immenso. Se penso a quegli anni, quando abbiamo ricostruito la storia del calcio messinese mi emoziono”.
RINASCITA – Un legame sincero quello che lega Campolo a Messina, capitano prima e allenatore dopo, non senza qualche rivendicazione. “Dopo l’esperienza sulla panchina dei giallorossi avevo perso l’entusiasmo. Non ho preso bene quell’esonero, perché vedevo che il futuro del Messina non poteva essere roseo. Amo essere schietto, mi conoscete tutti, e devo dire che non riesco a capire cosa faccia Pasquale Leonardo ancora nel Messina. Secondo me non sono questi i dirigenti che possono far bene al calcio e far tornare grande il Messina”. Durissimo nei confronti del direttore dell’area tecnica giallorossa, l’ex capitano Campolo tira fuori più di un sassolino riguardo i suoi ultimi anni a Messina. Chiusura sul futuro personale e delle due società, soprattutto quella amaranto che gli ha affidato un ruolo nel settore giovanile. “Come detto dopo l’esperienza a Messina avevo chiuso, adesso lavoro coi giovani e ho ritrovato entusiasmo. Stiamo lavorano per far ripartire il calcio a Reggio, pur dovendo combattere coi limiti strutturali. Per il Messina mi auguro il meglio, due realtà come queste meritano palcoscenici maggiori”.