Serie C: Messina iscritto, fuori Pordenone e Siena. Ipotesi Atalanta U23

Pubblicato il 30 Giugno 2023 in Punto C

Come previsto. Nessun problema riscontrato nella documentazione inoltrata dal Messina lo scorso 20 giugno: la società del presidente Sciotto è regolarmente iscritta alla prossima Serie C. Non aveva presentato richiesta il Pordenone, fuori anche il Siena che aveva inviato domanda incompleta.

IL CASO SIENA E L’IPOTESI ATALANTA U23 – Non ci sono sorprese amare per il Messina dopo la riunione della Covisoc che doveva analizzare le 99 domande di iscrizione ricevute per le tre serie professionistiche. Tutto in regola e semaforo verde che, comunque, sembrava scontato sin dai primi istanti, nonostante il brivido finale dell’ultimo documento fiscale inviato a pochi minuti dalla mezzanotte del 20 giugno. Esito scontato e Messina che potrà proseguire nella pianificazione della stagione in arrivo. Non aveva presentato la documentazione il Pordenone che, nel frattempo, ha già programmato l’inserimento nella prossima Serie D. Al suo posto è stato riammesso il Mantova, prima retrocessa. Se per il club giallorosso non si sono riscontrati problemi, così non è stato per Siena e Triestina. Particolare il caso dei toscani che avevano presentato domanda incompleta ed erano già consapevoli del proprio destino. Nei giorni scorsi si era registrata la protesta del Sangiuliano City che aveva lamentato come l’atto del club senese fosse di ostruzionismo nei loro confronti. Il respingimento della domanda del Siena, infatti, apre alla graduatoria dei ripescaggi per la sostituzione. In caso di non presentazione, invece, ci sarebbe stata la riammissione proprio del Sangiuliano come accaduto per il Mantova. Invece no, così prende corpo l’ipotesi di trovare l’Atalanta Under 23 nel prossimo Girone B di Serie C. Una collocazione non territoriale ma regolamentare: nel Girone A è già presente la Juve NG e non è possibile – al netto di posizione libere in altri gironi – avere due under di formazioni di Serie A nel medesimo girone dato che queste squadre non possono retrocedere al termine della stagione.

SOLLIEVO ALESSANDRIA, TRIESTINA E BRINDISI – Non ci sono stati altri colpi di scena dagli esiti della Covisoc, anche se qualche rumors sembrava bocciare ben tre squadre. Alessandria, Triestina e Brindisi erano state date vicine all’esclusione da un’anticipazione del Corriere della Sera. Voce smentita, però, una volta arrivate le note ufficiali dei tre club che confermavano il buon esito delle domande presentate e la regolare iscrizione alla prossima Serie C. Per la Triestina, poi, resta in piedi la trattativa per la cessione della società con un importante gruppo americano che sembrerebbe pronto a subentrare.

REGGINA BOCCIATA, LECCO FORSE PROMOSSO – Uno sguardo in Serie B dove la vicenda più calda era quella della Reggina. La società calabrese è stata esclusa dal prossimo campionato cadetto per il mancato pagamento di 780 mila euro di tasse per lo stralcio del debito nei confronti dello Stato, scoglio che rappresentava il vero grande ostacolo. Ma non solo, perché potrebbero essere altre le posizioni contestate dalla Covisoc. Entro il 5 luglio il club potrà presentare il proprio ricorso con il Consiglio Federale che si esprimerà il prossimo 7 luglio. Spettatore interessato il Brescia che verrebbe ripescato al posto degli amaranto. Vicino a essere promosso – sul campo e non – il Lecco che era a forte rischio per la non indicazione del terreno di gioco al momento della presentazione della domanda. Vicenda particolare col club lombardo che aveva ottenuto il placet del Prefetto di Padova solo il 21 giugno nonostante i termini perentori del 20. I revisori della Covisoc potrebbero valutare i tempi ristretti dato che la promozione del Lecco è arrivata solo il 18 giugno, una data che, tra l’altro, è frutto di uno slittamento dei playoff a causa del penalizzazione inflitta al Siena. La finale, infatti, si sarebbe dovuta giocare l’11 giugno. In caso di rigetto, comunque possibile, i lombardi potranno presentare ricorso negli stessi tempi descritti per il caso Reggina.

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