Sorrento-Messina, arrendersi non è un’opzione

Pubblicato il 5 Aprile 2025 in Primo Piano

Il concetto è sempre lo stesso: il Messina deve vincere. La rincorsa playout non ammette soste, quindi la sfida di Potenza contro il Sorrento non ha possibilità di risultati diversi dalla vittoria. Più punti possibili e poi venga qualsiasi avversario. Ma l’ombra più grande, come sempre, non arriva dal campo.

TUTTO SCRITTO – Iniziare dallo stallo societario è quasi obbligato, allo stesso tempo diventa svilente doversi tuffare nel nulla più assoluto messo in contrasto con la grande volontà di squadra e tecnico. Due anime differenti, quella oscura conduce al disegno diabolico che ha messo il Messina spalle al muro e vicino a bucare la seconda scadenza federale consecutiva. E attenzione, non crediate che le rivali preferiranno il silenzio e l’idea che i giallorossi possano essere penalizzati la prossima stagione. Difficilmente, infatti, tutte le possibili rivali playout accetteranno supinamente di rischiare di retrocedere dopo aver pagato tutto contro chi, invece, non l’ha fatto. “Ci sono i regolamenti”, direte voi, ma accendere la spia del pericolo è sempre utile. Il Messina – lato societario – è un club che non meriterebbe nemmeno di scendere più in campo. Fortunatamente c’è una parte sportiva, in auto-gestione e che va allontanata il più possibile dal resto. Sul piano morale e professionale. Il 16 aprile è vicinissimo, mentre il 4 è finito da un pezzo e non si hanno notizie di possibili soldi versati sul conto di AAD. Ecco, qui la faccenda si fa complessa; perché dovremmo tenere dritta la barra della lucidità e limitarci alla fredda cronaca. Ma è difficile, in quanto sopportare, sopportare, sopportare, non è sempre possibile. Cissè e Alaimo trovano ancora lo spregevole coraggio di raccontare bugie, di mettere insieme una pila di balle sonanti da far filtrare. Soldi non ne sono mai arrivati, ed era già abbastanza confuso il modello che lo stesso pluri-fallito francese aveva cercato di spiegare il giorno della conferenza stampa a Palazzo Zanca. Citando famiglie, prestiti, fondi, versamenti e fanta-milioni. Il nulla più totale. Chi ha provato ad avvicinarsi in queste settimane è stato prima ascoltato e poi rimandato, ma la pazienza ha un limite per tutti. Anche per chi vorrebbe subentrare e salvare il salvabile. Chiaro, quindi, che AAD non voglia vendere. Possiamo sbagliare eh… ma la sensazione è questa, cioè che ci sia un interesse maggiore nel tenere il Messina in una condizione stagnante e pericolante. Moribonda. E senza cure. Per smentire questa sensazione, appunto, basterebbe agire. Come? Levandosi di mezzo. Sia l’80 che il 20. Au revoir. Forse, non si ha voglia di smentire ma di portare avanti una precisa linea che pare essere stata tracciata a più mani. “Che può fare l’amministrazione?”, bella domanda… potrebbe incazzarsi sul serio. Per esempio. Potrebbe mettere il bene comune davanti a tutto, anche agli instabili equilibri di fallimentari progetti politici. Potrebbe svestire i panni della burocrazia e comprendere che non esiste nessuna azienda privata, perché le squadre di calcio sono un aspetto di grande valenza sociale. Oggi, poi, non siamo di fronte alla compravendita precedente; questo è il momento di tentare il tutto per tutto e togliere dalle mani di questi aguzzini la possibilità di uccidere il Messina.

SOLITI DUBBI – Ci sarebbe una partita, perché senza passare dal campo non c’è salvezza. Messina al Viviani per incrociare un Sorrento in crisi nera – un punto nelle ultime cinque – e forse con la spina staccata con un paio di settimane in anticipo. Sono pochi 32 punti per andare in vacanza, così in Basilicata sarà partita verissima. Sì, il distacco su Casertana e Latina (che ha perso nel finale col Trapani) resta ampio ma il trend dice che i campani non sembrano più capaci di fare punti con facilità. Quindi, il Messina troverà di fronte una squadra che cerca il match-point per non rischiare più nulla. La squadra di Banchieri arriva coi soliti problemi dato che Lia è convocato solo per la sua grande forza di volontà, mentre Haveri è out. Squalificato Buchel, così Garofalo terzino diventa meno possibile dato che in mediana serve una mano anche per non perdere equilibrio. Recuperato Ingrosso, che diventa prima opzione anche se manca del ritmo partita; alternativa Marino con Dumbravanu trasferito in fascia. Più o meno i dubbi restano questi, con Pedicillo che giocherà accanto a Tordini a supporto sempre di Luciani, ormai giustamente titolare. Se, però, Garofalo dovesse scalare ancora in difesa, ecco Vicario – più di un Dell’Aquila in fase di ripresa – con Pedicillo a centrocampo insieme a Crimi e Petrucci.

SORRENTO (4-3-3) Del Sorbo; Vitiello, Blondett, Fusco, Colombini; Cuccurullo, Palella, Cangianiello; Guadagni, Musso, Scala. All. Ferraro

MESSINA (4-3-2-1) Krapikas; Gyamfi, Gelli, Dumbravanu, Ingrosso; Garofalo, Petrucci, Crimi; Pedicillo, Tordini; Luciani. All. Banchieri

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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