Stracuzzi: “Decisione presa. Massone? Curriculum interessante”
Pubblicato il 11 Gennaio 2017 in Primo Piano
E venne il giorno della verità. Diluita, tuttavia, tra tanti discorsi diversi e coincidenti, invettive, perdoni, progetti, ambizioni: l’ultima parola si scriverà il 31 gennaio, la trattativa per la cessione delle quote societarie del Messina resta quiescente. Un dato è certo: rifiutata l’offerta Proto, a spuntarla è stata il cosiddetto gruppo romano vicino al dg Ceniccola. Con un facoltoso imprenditore ragusano pronto a dire la sua una volta che tutti i tasselli saranno stati messi al loro posto.
LO SCONTRO – Conferenza anomala quella dei soci dell’Acr Messina: nessun nuovo componente da presentare, seduti al tavolo i soli Stracuzzi, Gugliotta, Oliveri, Micali e Di Bartolo. Il rapporto con la stampa è il primo nodo da sciogliere per il presidente giallorosso: “In questi mesi siamo stati esposti alla gogna mediatica; a che serve manifestare tanta acredine nei confronti di chi ha sempre dato il massimo per questo club? Il bene è stato sempre stravolto in male, troppe le menzogne dette contro di noi. Accettiamo tutte le critiche costruttive, ma pretendiamo rispetto per il nostro operato”.
LA SQUADRA – Non è nelle intenzioni del presidente fare i nomi dei nuovi soci, le sue parole affrontano vari temi, lunghi giri di valzer che toccano anche il rettangolo verde: “La squadra si trova in ritiro tra Rocca di Caprileone e Capo d’Orlando, una scelta dispendiosa ma necessaria: non è colpa nostra se in città mancano le strutture. In queste settimane, inoltre, stiamo provando a rimettere in sesto il Celeste. Tutti i nostri calciatori sono richiesti da squadre di altissima classifica, non credo si possa discutere il valore della rosa: finora siamo stati semplicemente penalizzati da fattori e circostanze cui non siamo del tutto esenti. Probabilmente a gennaio lavoreremo molto con il sistema degli scambi: Zanini è, in questo senso, un’opzione interessante. Da non dimenticare anche il sostegno degli imprenditori Ezio Ruvolo e Domenico Gallina che, oltre a portare in dote il nuovo sponsor, svilupperanno una sinergia tra il Messina e la famosa scuola calcio Ribolla, fucina di tanti campioni”. Altre informazioni arrivano dal vicepresidente Gugliotta: “Sono qui dopo un lungo calvario, in questi giorni sto riprendendo in mano tutte le situazioni lasciate in sospeso. Il mercato? Dopo una riunione fluviale con il tecnico sono emersi tre nomi per rinforzare la rosa e abbandonare così definitivamente la zona playout. Prima, però, dobbiamo sfoltire l’organico di almeno 10-12 elementi, gravosa eredità di altre gestioni tecniche”.
LE CASSE – L’argomento principe non può passare in secondo piano. Tra sorrisi e allusioni Stracuzzi si sbilancia, i nomi dei nuovi potenziali soci vengono, seppur parzialmente, allo scoperto: “Il denaro di questa operazione confluirà nelle casse dell’Acr Messina, non nelle nostre tasche. Valutiamo sempre il meglio per dare un futuro più roseo alla prima squadra della città. Proto è una bravissima persona, per lui la porta resterà sempre aperta. Tuttavia abbiamo fatto un’altra scelta, sicuramente più vantaggiosa per questo club”. Il timore per il fallimento della trattativa è però dietro l’angolo: “Non possiamo fare nomi, altrimenti potrebbe saltare il banco. Entro la fine di gennaio sarà tutto formalizzato, a breve andremo dal notaio per espletare gli atti di rito. Dobbiamo decidere in che misura accettare l’ingresso dei nuovi soci; tre le opzioni: al 33% dell’88% detenuto da me e Piero Oliveri, al 50% o all’80%. Nel primo caso entrerebbero in cassa 200mila euro, nel secondo 300mila e nell’ultimo 500mila: avremmo dunque la possibilità di chiudere in serenità il campionato”. Garante del gruppo romano dovrebbe essere l’avvocato Angelo Massone, ex patron di Rapid Bucarest, del retrocesso Ceahlaul e di società poi in disarmo come il Livingston (Scozia) e l’altra rumena Cs Soimii Pancota: “Per il momento dico nì – afferma Stracuzzi a domanda precisa -. In aggiunta ci sarà anche un altro imprenditore di cui non posso fare il nome, un siciliano serio e facoltoso. Non abbiamo nessuna riserva sul curriculum di Massone, sappiamo soltanto di avere di fronte un professionista che può vantare esperienze importanti in questo ambito: in Romania ha investito oltre due milioni di euro nel calcio”. Ma Stracuzzi pensa già al futuro: “La prossima stagione non ripeteremo gli errori fin qui commessi per inesperienza. Immagino una squadra composta in gran parte da giovani da valorizzare, con 4-5 elementi di spessore e un buon allenatore sul ponte di comando”.