Recupero. Non solo del match del Messina sul campo del Taranto, ma anche delle energie mentali e fisiche spese nella grande prestazione di Crotone. Una ripartenza che ha mostrato il potenziale di una squadra chiamata, ora, ad affrontare uno degli avversari più difficili del calcio: il cinismo.
ATTENZIONE MASSIMA – Complicatissimo approcciarsi alla squadra di Capuano: mercato brillante, dispendioso e ricco di nomi che questa categoria sanno come cavalcarla con successo. Squadra quadrata, ben messa in campo e che sa mescolare le due fasi. Sì, scordatevi del Capuano tutto sostanza e arroccamento visto a Messina, il Taranto di questa stagione è formazione che sa come attaccare con velocità e tanto, tantissimo, cinismo. Certo, i concetti del tecnico dei pugliesi non sono stati stravolti in maniera radicale, ma un potenziale come quello di Cianci, Kanoute e Bifulco non può essere innescato per poche volte durante una singola gara. Non manca, però, quella solidità mista a fisicità che caratterizza il gioco di Capuano. Insomma, cosa attendersi è abbastanza chiaro e per Modica non ci saranno, certamente, sorprese al fischio di inizio. La preparazione alla sfida, però, non è stata di quelle scontate, semplicemente perché il tempo non c’è stato. Viaggio, trasferta, ritorno e poi ancora viaggio per completare – finalmente – il quadro dei recuperi e tornare a guardare il calendario come le altre. Ovvio, anche il Taranto paga un impegno extra, ma la squadra pugliese ha avuto la “fortuna” di essere stata in campo vicino casa, a Francavilla Fontana. La trasferta di Crotone ha raccontato di un Messina coinvolto in tutte le sue componenti, con i calciatori meno impiegati chiamati a rispondere presente e capaci di tirare fuori una prestazione convincente. Gruppo solido, quindi, che deve spremere le gocce di energie supplementari per completare una settimana di straordinari per poi tornare a lavorare con ritmi abituali. Le indicazioni dello Scida sono state molteplici, nel bene e nel male i pregi ed i difetti sembrano prendere forma e diventare consapevolezza per un Modica in grado di modellare la sua squadra cercando di tirare fuori sempre il massimo. Così è stato in Calabria, per ripetersi servirà la stessa applicazione dell’intero gruppo vista contro la squadra di Zauli.
RIENTRI E CONFERME – Combattere il cinismo di questo Taranto non sarà semplice, perché la squadra di Capuano si esprime secondo un atteggiamento più sfacciato rispetto ad altre versioni del tecnico, ma resta creatura capace di serrarsi per sfruttare le armi più classiche del calcio: le palle inattive. Attenzione massima al difensore Antonini, vero spauracchio ogni qualvolta un pallone vola dalle parti della porta avversaria. Una delle soluzioni di una squadra che, però, sta mostrando un repertorio vasto. Un po’ come sta facendo il Messina: reti che sono arrivate con le modalità più svariate, segno che le dinamiche offensive volute dal tecnico siano tante quanti i calciatori che vengono coinvolti. La rete di Giunta è stata esatta esecuzione di una ricerca di profondità e premiazione di chi si muove senza palla. La controparte sono le sbavature difensive che restano presenti, ma che dovranno essere messe in soffitta allo Iacovone. Concetto che dovrebbe valere sempre, ma questo Taranto pare la tipica squadra capace di approfittare in maniera proficua del primo calo di tensione. Modica recupera Manetta e Plescia, così da pensare al suo undici iniziale con tutto l’arsenale – tranne l’acciaccato Tropea – a disposizione. Difesa che dovrebbe vedere il rientro, anche, di Ferrara mentre in mezzo al campo lo Scida ha detto che la fiducia può essere riposta su tanti dei protagonisti. Giunta verso la riconferma, con lui i rientri di Frisenna e Franco. Prende forma una formazione in cui a mancare è il terzo under: Cavallo ha fatto male, Zunno è calato nelle gerarchie e, allora, torna possibile il trasloco di un calciatore duttile come Scafetta nel trio offensivo. Già visto a Francavilla, tra l’altro. Se così fosse, quindi, il trio andrebbe completato con l’ovvio Plescia ed Emmausso, che resta in vantaggio rispetto a un Ragusa che potrebbe godere di un turno di riposo. Formazione di tecnica e buona quantità, perché quella di Capuano sarà di quelle dalla fisicità importante ma velocissima nel ripartire. Vannucchi-Antonini-Calvano-Cianci come colonna vertebrale, con Enrici e De Santis a giocarsi una maglia in difesa e l’ex Fiorani pronto a lasciare spazio dall’inizio a Zonta: autore del gol vittoria nella trasferta di Francavilla, arrivato in pieno recupero a pochi istanti dal fischio finale. Come cinismo impone.
TARANTO (3-4-3) Vannucchi; Riggio, Antonini, De Santis; Mastromonaco, Zonta, Calvano, Ferrara; Kanoute, Cianci, Bifulco. All. Capuano
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia, Manetta, Ferrara, Ortisi; Frisenna, Franco, Giunta; Scafetta, Plescia, Emmausso. All. Modica
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya