Taranto-Messina, la partita mai giocata: non si salva nessuno
Pubblicato il 1 Novembre 2023 in Primo Piano
Quasi inutile commentare o analizzare la prestazione del Messina sul campo del Taranto. I giallorossi, semplicemente, non entrano mai in partita e si fanno dominare – tecnicamente e tatticamente – dalla squadra di Capuano. Impossibile salvare qualcuno: insufficienze per tutti.
TUTTI TREMENDAMENTE MALE – Peggior Messina stagionale. Peccato, però, che questo esercizio retorico fosse già stato usato dopo la sconfitta contro il Brindisi. Quella dello Iacovone, tuttavia, è la versione più scura della squadra di Giacomo Modica (voto 4). Il tecnico è il responsabile maggiore di quanto visto sul campo, soprattutto per aver provato a sfidare Capuano sul suo terreno: il tatticismo. Il 3-5-2 che l’allenatore giallorosso sceglie si dissolve dopo un paio di giri di orologio, col Taranto padrone assoluto del campo e il Messina incapace di trovare distanza e tempi. Gli esterni peccano quando provano a prendere alti i propri diretti avversari, finendo per scoprire la linea e condannare Manetta e Pacciardi. Il primo, poi, gioca una partita stranamente molle e in continuo ritardo negli interventi. Segnale brutto, perché Manetta è il classico “ultimo a mollare”. Invece, stavolta, non entra nemmeno in partita. Lui come gli altri, come tutti. Sul piano tattico Capuano domina, vince tutti i duelli – mai prima il Messina su una seconda palla – e mette i suoi singoli nella condizione di esprimersi al meglio delle proprie qualità. Rosa di altissimo valore – va detto – e che si esprime splendidamente di fronte all’apatia giallorossa. Bifulco incanta e firma due reti che mostrano una difesa del Messina totalmente spettatrice. Uno-due che convince Modica a cambiare, ma era già tardi. Luciani si fa male nel riscaldamento, la sua presenza al fianco di Plescia avrebbe giustificato diversamente la scelta di partire con un 3-5-2 a specchio. Quando alza bandiera bianca il sostituto – per motivi di minutaggio – diventa Zunno. Forse, in quel momento, Modica avrebbe dovuto pescare l’intuizione di rinunciare al 3-5-2 (e a un centrale di difesa) per tornare al 4-3-3 con Cavallo ed Emmausso in campo. Facile dopo, anzi, facilissimo. La sensazione, poi, resta quella che il piano tattico abbia inciso ma non per la totalità della disfatta. Squadra troppo spenta, mai calata nella partita e incapace di reagire emotivamente alle difficoltà tecniche e tattiche. Pacchetto totale che buca l’appuntamento, sempre con le giuste e precise percentuali di responsabilità. Anche gestionali e organizzative, perché la prima cosa da non dare mai a una squadra – a tutte le squadre in tutti gli sport – sono concrete attenuanti.
Fumagalli 5,5
Il meno peggio. Non può nulla sulla prima rete, sulla seconda è beffato anche da un tocco amico. Qualche uscita meno convincente, nella ripresa evita il tracollo.
Manetta 4,5
Peggiore prestazione stagionale. Morbidissimo nei contrasti, spesso fuori posizione e soffre una difesa a tre che gli chiede uscite laterali su cui, però, è sempre in ritardo.
Ferrara 4,5
Non trova mai le misure, Cianci diventa immarcabile dal punto di vista fisico. In campo aperto Kanoute lo fa a fette.
Pacciardi 4
Fuori prima della mezz’ora, il tempo passato in campo non è di gran qualità. Sempre fuori posizione, lento nel recupero e macchinoso nel leggere le giocate avversarie.
Polito 4
Il Taranto lo battezza e da quella parte attacca con continuità. Sempre fuori posizione e nella terra di nessuno, non comprende di dover rimanere basso senza gite offensive fuori porta. Sostituito nel primo tempo.
Frisenna 5
Cerca di restare a galla con atletismo, ma il Taranto palleggia veloce e lui deve rincorre per tutti. Anche per i compagni di reparto che ci capiscono, davvero, pochissimo.
Franco 4,5
Non è giornata. Fatica nell’aiutare la squadra a tenere la linea del pressing in alto, manca la guida nelle uscite. Bifulco svaria sulla trequarti e lui non trova mai la posizione per metterci una pezza. In fase di possesso è sempre impreciso.
Firenze 4,5
Non entra in partita. Tecnicamente potrebbe anche accendersi, ma non trova mai la posizione giusta per incidere. Diventa una partita in cui correre all’indietro e lui va in grossa difficoltà.
Ortisi 4,5
Sulla sua partita pesa, anche scenicamente, la facilità con cui Bifulco lo scarta prima di scagliare il sinistro che vale la prima rete. Sbaglia, ma in un caso del genere diventa complicato trovare l’intervento senza rischiare di far fallo da rigore. Resta, comunque, troppo leggero. Dopo, però, cresce nella fase di contrasto e prova a limitare il più possibile Kanoute.
Plescia 5
Non arriva un singolo rifornimento utile, lui tenta di difendere qualche pallone scaricato alla bene e meglio. Si sacrifica pure nel difendere, ma non è una giornata che può esaltarlo.
Zunno 4,5
Scelto per questioni di minutaggio quando Luciani alza bandiera bianca nel riscaldamento. Gli manca ritmo partita, ma palese anche una grave carenza di intraprendenza. Quando entra in possesso sembra più preoccupato di non sbagliare che altro.
Lia 5
Entra in una situazione di partita già chiusa, prova a farsi vedere nelle due fasi ma non riesce a cambiare il passo della squadra.
Cavallo 4,5
Fatica, come sempre, a essere incisivo. Il momento della partita in cui subentra non lo aiuta.
Emmausso 5
La gara è già finita quando tocca a lui. Si regala un paio di tocchi e un tentativo respinto.
Ragusa e Giunta s.v.
TARANTO Vannucchi 6; De Santis 5,5, Antonini 6,5, Riggio 6; Mastromonaco 6, Calvano 6,5 (dal 24′ s.t. Romano 6), Zonta 6,5 (dal 31′ s.t. Fiorani s.v.), A. Ferrara 6; Bifulco 8 (dal 42′ s.t. Capone s.v.); Cianci 6,5 (dal 31′ s.t. Samele s.v.), Kanoute 7 (dal 42′ s.t. Orlando s.v.). All. Capuano 7
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya