Vittoria decisiva quella contro il Roccella. Il cammino dei giallorossi non avrebbe avuto alcuna motivazione senza il successo contro i calabresi, risalita necessaria dopo la scivolata di Acireale. Il calendario rimane il nemico peggiore del Messina di Giacomo Modica: il girone di ritorno è stato farcito viaggi lontano dal San Filippo pieni di insidie, da Nocera ad Acireale passando per Gela. Risultati non soddisfacenti, macchiati sopratutto dalla sensazione che l’ultimo gradino per diventare una grandissima squadra fosse troppo alto. Troina e Vibonese doppio turno per dire la verità: settimane in viaggio verso le due squadre che guidano il torneo. Sul campo della capolista il Messina cerca la sua concretezza, passaggio obbligato dopo il secondo tempo del Tupparello. I padroni di casa sentono il fiato sul collo dei calabresi, la sconfitta del Razza di domenica scorsa sembra aver sancito l’ormai prossimo sorpasso in vetta. Messina paradossale terzo incomodo, l’inseguimento all’Ercolanese però non guarda in faccia rivali o difficoltà. Il gruppo di Giacomo Modica è consapevole del proprio destino: vincere per potere raggiungere l’obiettivo playoff, e non solo per l’utile piazzamento in caso di ripescaggio, ma sopratutto per l’orgoglio calcistico di un gruppo conscio di non valere meno delle formazioni avanti in classifica.
FORZA – I pareggi di Nocera e Gela sono figli di storie diverse, la sconfitta di Acireale è classico passaggio a vuoto che in una stagione di rincorsa non si può evitare. Il campo del Troina deve essere temuto, gli ennesi non saranno certamente brillanti come fino alla pausa invernale ma restano gruppo orgoglioso e di valore. Mister Pagana è guida solida, capace di non cedere agli ondivaghi risultati delle ultime settimane e voglioso di non lasciare alla Vibonese la palma di campione. Il Messina al Proto deve trovare l’autostima da trasferta, quella che ormai al San Filippo è di casa rendendolo campo impossibile per chiunque. Lo stesso Modica chiede di più ai suoi ragazzi, consapevole che una squadra di alto spessore debba imporre il proprio gioco a prescindere. Il rientro di Lavrendi e la crescita di Migliorini potranno essere armi utili, stesso discorso vale per l’ormai consistenza granitica del trio offensivo. Una prestazione esterna come quelle viste al San Filippo ne consacrerebbe l’annata. Troina è la partita dell’anno, come lo era quella contro il Roccella e lo sarà la Vibonese settimana prossima. Per questo Messina ogni maledetta domenica è il giorno che può fare la differenza.
SCELTE – Torna tra i convocati Migliorini, cresce Cocuzza e Lavrendi ha scontato il suo turno di squalifica. Nessun tatticismo legato ai diffidati, vanno in campo senza drammi. L’assenza di Mascari rimane pesante vista la sua freschezza come alternativa ai tre davanti. Smaltito qualche fastidio dovrebbe tornare titolare Cassaro, con Bruno e Manetta centrali e Lia esterno. In mezzo Balsamà ha impressionato contro il Roccella ma sarà lui il sacrificato per il ritorno di Lavrendi. L’importanza del match è scontato, ormai ritornello classico che questo Messina non può stancarsi di ascoltare fino a quando non avrà raccolto quanto seminato.
TROINA (3-4-3) Van Brussel; Silvestri, Chiavaro, De Col; Fricano, Ott Vale, Tuninetti, Da Silva; Souare, Vazquez, Diop. All. Pagana
MESSINA (4-3-3) Meo; Lia, Bruno, Manetta, Cassaro; Cozzolino, Bossa, Lavrendi; Rosafio, Yeboah, Ragosta. All. Modica