Turris-Messina: pragmatici in campo, ora cinici fuori

Pubblicato il 2 Dicembre 2024 in Primo Piano

Una vittoria è una vittoria. Il pragmatismo richiesto al Messina si è palesato puntuale al Liguori, vittima una Turris in vena di regali ma avversario che andava piegato per non complicare ancora una classifica, comunque, deficitaria. Successo pesante e che svela quali siano gli unici calciatori veramente affidabili.

RICOMINCIO DA 4 – Partiamo forte, perché girarci intorno non serve a nulla e l’analisi di un match brutto ed episodico non può portar via troppo tempo. La vittoria in Campania racconta pochissime cose, su tutto c’è la consapevolezza che questa rosa può essere confermata solo in pochi elementi. No, non stiamo parlando di rivoluzione perché non è pensabile – anche al netto di una svolta societaria, e ci torneremo – cambiare 20 giocatori. Il discorso si sposta altrove, cioè su chi siano i calciatori da cui si possa ripartire e quali siano i reparti da smuovere con forza. Facciamo i nomi: Krapikas, Rizzo, Petrungaro e Anatriello. Il resto? Non da buttare via, ma da considerare in discussione. Come sempre, quindi, non stiamo qui a fare cerchiobottismo; soprattutto in un momento della stagione tanto delicato. Torniamo sul cambio di proprietà: no, non ci sono aggiornamenti e resta valida la data del 15 dicembre come ultima per il trasferimento della somma che darà all’AAD Invest l’80% del Messina. Va bene, ma parliamo di cose concrete: il mercato. Lo abbiamo scritto già post-Sorrento, nessuno pensi di applicare modelli calcistici particolare in questo frangente. Per progetti ad ampio respiro il tempo giusto è quello estivo, oggi serve tanta gente di Serie C. E come detto, da integrare. I nomi che abbiamo citato sono quelli che hanno mostrato un reale valore per essere considerati punti fermi, ma non sono certamente gli unici da confermare. Frisenna, Lia e Pedicillo sono calciatori che in questa rosa ci stanno abbondantemente, al netto che proprio Frisenna sarà uomo mercato visto l’interesse di tanti club sul ragazzo. Catania in primis, al netto di smentite del caso e strategie non sempre lucide dello stesso club etneo. Quindi, nessuno pensa di radere al suolo questo gruppo ma servono interventi chirurgici in tutti i reparti. Chiaro, siamo tutti consci che non arriveranno decine di nuovi calciatori, quindi anche chi è stato bocciato fin qui dovrà rimboccarsi le maniche e dare qualcosa di più. Lucidità necessaria, però, per rendersi conto che sono proprio loro i primi ad aver bisogno di una grossa mano. Il Liguori è stato spietato, perché Manetta e Marino hanno ballato anche contro avversari mediocri e dalle giocate scolastiche. E anche in un sistema più coperto come la difesa a tre. Se ne prenda atto e si lavori senza grosse perplessità.

L’UOMO IN PIÙ – I nomi citati come fondamentali non sono buttata lì o figli dell’emotività post-Turris. No, ma la sfida contro la squadra di Conte ha regalato conferme. Krapikas mostra ancora dei limiti di continuità, ma è portiere che si esalta quando entra in ritmo e ha personalità da vendere. Il rigore parato a Esempio è figlio della forza mentale contro la paura del tiratore. Rizzo è calciatore cresciuto di partita in partita; tecnicamente non eccelso ma spirito e capacità tattica per prendersi la palma dell’affidabile per eccellenza. Su Petrungaro e Anatriello il discorso è più delicato: sono calciatori che hanno numeri, qualità e cattiveria agonistica. C’è di meglio in giro? Ovvio. Ma rinunciare a questi due calciatori non è facile, inoltre possono sposarsi – per caratteristiche – con tanti giocatori diversi. Anatriello non può restare fuori, soprattutto perché le alternative non sono all’altezza. Il gol contro la Turris è una meraviglia, ma il voto alto lo merita per tutto il resto: lotta, corsa, botte, intensità. Attaccante vero, che nasce seconda punta ma che deve credere di essere una prima. Per capirci, è un attaccante alla Ciro Immobile per capacità di attaccare l’area. Deve solo crederci. A differenza del più famoso centravanti – sia chiaro che non è un paragone ma una similitudine per caratteristiche – è calciatore più associativo. Sia nel gioco singolo, che nella necessità di avere un compagno vicino. Lo abbiamo scritto per mesi, al Liguori la conferma del campo dato che con Petrungaro più vicino si è vista la capacità di presidiare con più continuità. Attenzione, tutto questo al netto di una prestazione singola e di squadra non esaltante. Perché il Messina gioca male, approfitta degli errori dell’avversario – per una volta più dei propri – e diventa pragmatico. Stop. Nessuna rinascita. Petrungaro, comunque, è l’uomo in più. Accelera e trova l’autorete, poi svaria e costringe Cocetta a un fallo dal limite. E arriva il raddoppio. Nel 3-5-2 è più libero, si muove e chiaramente si stanca di più. Modica (voto 6) lo tira fuori presto, ma non perché non fosse giusto ma perché chi entra non è all’altezza. Però, l’allenatore cucina gli ingredienti che ha. Il tecnico giallorosso si mette a specchio, casualmente è anche il miglior modulo per questa rosa. Peccato che i singoli lo tradiscano, perché la rete corallina è un’altra prova di profonda mediocrità di gruppo. Con Manetta che commette l’errore più evidente. Un avvio che pare condurre all’ennesima sconfitta. Ci pensa Petrungaro con la partecipazione straordinaria di Cocetta (autorete, fallo da cui nasce il raddoppio e poi anche rosso). Ma non è un gran Messina, anzi la gestione non è perfetta e non segnare la terza rete spiega tanto. Come l’aver “provato” a rimettere in corsa l’avversario con un rigore (dalle immagini si vede poco, ma l’arbitro era lì) che nasce da un disastro di Marino che concede una sanguinosa punizione dal limite. In fin dei conti, il Messina è questo qui. Quindi, serve la spietatezza delle gestioni migliori per tirare una linea e non fare prigionieri.

Krapikas 7
Prestazione di altissimo livello per tutto il match. Subito il mezzo miracolo su Ekuban, poi Casarini insacca facilmente. Interventi sempre importanti, fino al rigore respinto a Esempio che mette il lucchetto alla vittoria.

Manetta 5,5
Primo tempo fortemente complicato, perde Ekuban che colpisce e innesca la rete campana. Poi, continua a soffrire in campo aperto e ci mette un po’ per trovare le misure. Cresce alla distanza, ma non è sufficiente.

Marino 5,5
Come Manetta, sono troppe le sbavature nel primo tempo e alcune scelte nella ripresa. Inoltre, è lui il protagonista in negativo che concede la punizione da cui nasce il rigore, poi sbagliato. Non è una questione di modulo, ma di prestazione individuale.

Rizzo 6
Ormai è diventato una garanzia per impegno e intensità. Prestazione di buon livello, sempre attento e duro nei contrasti. Anche lui, comunque, può fare di più visto che nei movimenti di reparto non è sempre perfetto.

Lia 6
Ordinato e applicato, ci mette corsa e lotta sempre contro il suo avversario diretto. (dal 40′ s.t. Ndir s.v.)

Frisenna 5,5
Fisicamente è in calo, alcune scelte sono banali. Se perde ritmo perde metà del suo valore. (dal 17′ s.t. Garofalo 5: entra per spaccare il mondo, si crea una buona chance poi ne spreca una importante. L’arbitro fischia un rigore per un suo fallo di mano, almeno presunto. Finale pieno di inutile individualismo)

Petrucci 6,5
La partita cala presto di ritmo, allora lui si prende la scena gestendo palla e tempi. Sempre in posizione giusta, non spreca un pallone.

Pedicillo 6
Deve e può fare di più in contrasto, soprattutto quando viene schierato da interno. Però, è sempre lucido nella giocata e mette qualità in momenti della partita in cui serviva gestire senza errori. La stanchezza è evidente. (dal 29′ s.t. Salvo s.v.)

Morleo 5,5
Tutto sommato è una prova senza infamia e senza lode, ma dalla sua parte la Turris ha troppa libertà nel primo tempo. Sulla corsia mancina, i giallorossi, non hanno certezze. (dal 40′ s.t. Anzelmo s.v.)

Anatriello 7
La rete è una meraviglia folle e geniale. In tutta onestà, un calcio del genere da quella posizione è raro. La sua prestazione non si riassume nel gol, perché lotta e cerca di allungare sempre la squadra. Quando prende posizione contro i centrali avversari li mette sempre in difficoltà.

Petrungaro 7
Il migliore in campo. La vera scossa arriva da lui che accelera e innesca l’autorete di Cocetta, poi trova la punizione del raddoppio. Corre sempre, si muove su tutto il fronte e mette sempre in difficoltà la linea difensiva campana. In coppia con Anatriello è un’altra storia, e vale anche per il compagno di reparto. (dal 17′ s.t. Cominetti 5,5: mette fisicità e prova a tenere alta la palla, ma non ci riesce sempre)

TURRIS Marcone 5,5; Esempio 5, Ricci 5 (dal 18′ s.t. Parodi 5,5), Cocetta 4; Scaccabarozzi 6 (dal 18′ s.t. Morrone 5,5), Casarini 6,5 (dal 1′ s.t. Onofrietti 5,5), Castellano 5,5, Nocerino 5,5, Nicolao 5,5 (dal 29′ s.t. Armiento s.v.); Giannone 5 (dal 22′ s.t. Porro 5,5), Ekuban 5. All. Conte 5

*foto copertina: SS Turris Calcio 1944 – Facebook ufficiale

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