Una chance prima del mercato: se Plescia fatica, Zunno e Luciani scalpitano

Pubblicato il 13 Dicembre 2023 in Primo Piano

Periodo difficile e complicato per Vincenzo Plescia. Nelle ultime settimane, l’attaccante giallorosso, sta mostrando un’estrema fatica a essere un fattore in zona gol. Pochissimi palloni toccati nella trequarti avversaria e zero tiri in porta. Bilancio insufficiente che apre, quindi, ad alcune riflessioni.

COSA NON VA – Che Vincenzo Plescia non fosse un “attaccante gollifero” lo si sapeva già. Le 3 reti nelle prime sette partite avevano fatto ben sperare e forse un po’ illuso la piazza, oltre che lo stesso centravanti. L’attaccante palermitano non segna da ben nove partite: 687′ di gioco senza trovare la via della rete. L’ultima gioia il 15 ottobre con il Giugliano, con la perla in acrobazia che aveva ricoperto d’applausi il numero 28. Da quel momento, per diverse partite, nonostante la mancanza di marcature non sono mancati voti sufficienti per l’atteggiamento e la tanta lotta in mezzo al campo. Nelle ultime settimane, però, continua a ripetersi una dinamica che sicuramente non farà contento Giacomo Modica: la mancanza di profondità. La punta giallorossa difficilmente riesce ad allungare la squadra. Anzi, al contrario, tende ad abbassarsi per ricevere palla spalle alla porta all’altezza della lunetta di centrocampo. Situazione vista e rivista che nella maggior parte dei casi si è conclusa con il recupero da parte degli avversari. Anche per questo si fatica a ricordare tiri in porta da parte di Plescia negli ultimi due mesi. La punta, abbassandosi troppo, non riesce mai a ricevere palla nella zona calda e a pungere le difese avversarie. Anche nelle ultime due partite, in cui il Messina è sembrato in ripresa per quanto riguarda la costruzione di azioni offensive, non ha trovato prestazioni convincenti e contro il Catania ha finito per essere sostituito addirittura nel momento più importante della sfida.

POSSIBILI VARIANTI TATTICHE – L’alternativa, al momento più vivace, si è vista nel derby contro gli etnei: Marco Zunno. Il numero 11 ha completamente spaccato la partita con le sue accelerazioni e la sua agilità. La sensazione è che l’attaccante al momento più adatto al Messina – considerando anche le difficoltà avute sugli esterni – sia proprio una punta mobile, capace di tagliare il campo e ricercare continuamente la profondità allungando la squadra. Diventa interessante porsi la domanda, allora, sul minor minutaggio concesso all’unica punta in squadra con queste caratteristiche: Pierluca Luciani. 213′ di gioco spalmati in 10 presenze. Soltanto due le chance dal primo minuto: Crotone e Juve Stabia. Nella gara con i calabresi il classe 2002 ha giocato un’ottima gara, trovando anche un gol da attaccante vero. Con la Juve Stabia invece, la punta di proprietà del Frosinone, è stato impiegato in un’insolita posizione tattica che comprendeva anche Ragusa e Plescia. Interessante comprendere, quindi, il motivo del suo scarso utilizzo visto anche il momento complicato di Plescia. Considerati, anche, i buoni numeri mostrati in allenamento. Sul calendario restano due chance, prima del mercato di gennaio, per capire la vera pasta di Luciani. Potenza e Monopoli, sempre che per Modica voglia concedergli campo. Se così non sarà, poi, occorrerà riflettere sulla sua permanenza in riva allo Stretto visto un minutaggio tanto limitato e la possibile attenzione di altri club su di lui.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

Commenta

navigationTop
>

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi