Non c’è due senza tre. Questo l’obiettivo del Messina che viaggia verso il Razza per l’incrocio contro il fanalino di coda Vibonese. Sottovalutare è verbo bandito per Raciti, dare continuità alle vittoria su Potenza e Monopoli diventa fondamentale per la rincorsa salvezza.
NESSUNA FINALE – Nell’emergenza il Messina, ormai, sa come vivere e sopravvivere. Contro il Monopoli una vittoria mai in discussione, nemmeno quando Lewandowski metteva in scena l’ennesima incertezza stagionale. Squadra vera, capace di rispondere alle difficoltà e mostrare organizzazione e volontà di essere. La mano di Raciti più quella di Cinelli: un binomio che ha trovato il proprio equilibrio, sapendo infondere tranquillità mentale e soluzioni tattiche. Nel calcio ci vuole tutto questo, il Messina adesso pare averlo. Due vittorie in fila, che portano a 16 il bottino di questa gestione. Quintultimo posto che, oggi, vuol dire salvezza visto il distacco dalla Fidelis penultima. Impossibile, però, guardare solo indietro e pensare di correre solo più forte dei pugliesi. Troppo vicina la Paganese, non lontanissimo il Potenza anche se proprio queste due saranno protagoniste di uno scontro diretto che ai giallorossi deve interessare. Al Razza ci sarà una Vibonese sull’orlo del baratro, ormai rassegnata a vedere il penultimo posto come obiettivo massimo. Mezza partita in meno, col secondo tempo col Taranto da recuperare e la speranza di agganciare la Fidelis Andria. Contro il Messina quasi decisiva, quasi ultima spiaggia e, allora, per la squadra di Orlandi è davvero una finale di Champions League. Deve esserlo anche per il Messina, anche se questa retorica in stagione non ha portato bene: era una finale l’andata col Monterosi, la gara interna con la Fidelis e il ritorno di Viterbo sempre col Monterosi. Tutte perse. Nessuna finale, allora, per il Messina. Solo una grande occasione per allungare, per mostrarsi ancora squadra solida e consolidare il doppio obiettivo: riprendere quelle davanti – col Catania che rischia sul campo dell’Avellino – e allungare su quelle dietro.
MAGGIORI ALTERNATIVE – Sono tre i recuperi rispetto alla sfida contro i pugliesi di martedì: Camilleri, Celic e Russo tornano a disposizione, mentre restano ai box tutti gli altri, Piovaccari compreso. Pochi dubbi, quindi, nella composizione dell’undici che dovrà provare a dimostrare – nuovamente – l’evoluzione e la crescita di questo ultimo mese. Febbraio mese d’oro: da Palermo a Monopoli, con in mezzo Bari a prendersi la copertina. La vittoria più pesante, però, resta quella contro il Potenza. Uno scontro diretto vale doppio, quello del Razza non fa eccezione. Lewandowski in porta, in difesa Trasciani dovrebbe tornare a destra con Celic nuovamente accanto a capitan Carillo. A sinistra da valutare Morelli, forse complicato per lui giocare due gare in pochi giorni, in caso contrario potrebbe toccare a Rondinella. In mezzo al campo si ripartirà da quanto visto col Monopoli con Damian in regia, ai suoi lati Fofana e Marginean. In avanti tornerà Adorante, sulle corsie Statella e Gonçalves con Russo che, comunque, scalpita. In caso di impiego del numero 7, poi, non è da escludere la scalata in difesa del portoghese Gonçalves a sinistra. Il campo – in queste settimane – hanno mostrato, però, la capacità ben radicata di incidere da parte di tutti. Non è facile retorica, quindi, pensare che la risposta positiva del Messina potrebbe arrivare indipendentemente dall’undici iniziale scelto da Raciti.
VIBONESE (3-5-2) Marson; Risaliti, Polidori, Mahrous; Corsi, Basso, Zibert, Cattaneo, Blaze; Curiale, Ngom. All. Orlandi
MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Trasciani, Celic, Carillo, Morelli; Fofana, Damian, Marginean; Statella, Adorante, Gonçalves. All. Raciti
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale