Si gioca sabato pomeriggio una delle due sfide al vertice della ventesima giornata di Lega Pro Girone C. Nello stesso si affrontano infatti anche la capolista Casertana e il Lecce di Piero Braglia. Entriamo nel dettaglio della sfida dello Zaccheria, gara che vede di fronte i migliori tecnici per interpretazione tattica legata al bel gioco. Roberto De Zerbi contro Gaetano Auteri così diversi per percorsi e sistemi di gioco, con un filo che li unisce: il bel calcio. Da una parte il giovane De Zerbi del quale abbiamo ampiamente parlato (http://cornermessina.it/il-mediocre-copia-il-genio-ruba-il-calcio-secondo-de-zerbi-32). Dall’altra Gaetano Auteri (http://cornermessina.it/benevento-messina-intensita-creativa-308), un tecnico esperto e vero spauracchio in categoria. Capace lo scorso anno di vedere la Serie B alla guida del Matera fermato in finale playoff da un più fortunato Como. Due tecnici con un’idea tattica chiara, due moduli che sono un marchio di fabbrica con la promessa che in campo non mancherà mai il divertimento. Ultima nota, dopo la fine della gara d’andata (terminata 1-0 per il Benevento) i due sfiorarono la rissa. Se non sono queste le premesse per non perdersi la sfida, allora non sappiamo che vogliate di più.
GLI IMPAVIDI DEZERBIANI – Nella nostra analisi tattica di presentazione alla sfida partiamo dai padroni di casa. Il Foggia di De Zerbi nel turno scorso sbanca il Ceravolo di Catanzaro per 0-3. La partita la vince assolutamente l’intuizione creativa di De Zerbi. Nel pre gara l’ambiente si scuote a causa della mancata convocazione di Pietro Iemmello, bomber principe del girone. De Zerbi non è contento dell’atteggiamento e la trasferta in Calabria per l’attaccante salta. Il Foggia stupisce, confermato il 4-3-3 con Chiricò titolare ma sopratutto Vincenzo Sarno falso nove. Entriamo nel dettaglio: sono dieci i minuti sul cronometro con il risultato fermo sullo 0-0 la difesa pugliese ribatte e rilancia l’azione. Ci fermiamo. Nel riquadro rosso vediamo come le tre punte del Foggia siano rimaste molto alte e strette. Con la linea rossa verso il basso notiamo quanto sia corta la squadra di De Zerbi, con le frecce segnaliamo l’atteggiamento. Vediamo come tutti guardino in avanti. Notate il linguaggio del corpo, tutti rivolti verso l’altra metà campo. Questa è mentalità offensiva.
Seconda foto, stessa azione. Sono passati solo due secondi come noterete dal cronometro ed il Foggia si scaglia verso l’area avversaria. Tutti in riquadro per farvi notare ancora come i pugliesi rimangano cortissimi e come il loro atteggiamento sia offensivo. Sette uomini che corrono assieme verso la porta avversaria, il Catanzaro non corre ma rincorre perché è impossibile coprire preventivamente contro un sistema del genere. Il Foggia colpirà tre volte, due con Sarno e uno col rigore di Agnelli. Riguardate la partita se potete, noterete come la velocità di attacco e ripartire con tecnica siano state le armi di distruzione di massa della squadra di Roberto De Zerbi.
EFFETTO FISARMONICA – Passiamo al Benevento. Prenderemo in esame due movimenti visti nelle sfide contro Akragas e Messina. Gaetano Auteri non tradisce il suo proverbiale 3-4-3, con un grande uso delle corsie esterne dove ad essere decisivi sono i laterali bassi. Quelli alti si muovono, molto e in maniera difficile da leggere per le difese avversarie. Stadio Vigorito, ancora 0-0 tra i padroni casa e l’Akragas di fu Nicola Legrottaglie. In rosso c’è Amato Ciciretti. L’ex Pistoiese e Messina parte come esterno destro alto ma è il suo fluttuare a fare la differenza. Lo troviamo in mezzo con lo scopo di attirare e liberare. In azzurro c’è Melara che lo deve attaccare quello spazio lasciato vuoto dal movimento di Ciciretti. In giallo la direzione, Ciciretti imbuca nel corridoio creando una grande occasione per i sanniti. Se i laterali vanno sul binario i tre davanti devono muoversi sempre. Il centravanti incontro, gli esterni dentro o attaccando il palo lungo.
Altro esempio con interpretazione diversa. Siamo a Messina, il risultato finale sarà un pesantissimo 0-5 per il Benevento. Questa l’azione che sblocca la gara con ancora un taglio interno di Ciciretti. In azzurro c’è Cissè che da centravanti è sceso a giocare il pallone per la squadra. Già saltato Baccolo (a terra) e tirato fuori uno dei due centrali (nel caso Martinelli). Ciciretti è già dentro il campo e vuole ricevere, qui il Messina difende malissimo con Russo (in rosso) che rimane a guardare e Martinelli che rincorrerà il pallone venendo saltato dall’inerzia tecnica di Ciciretti. Sinistro secco ma non irresistibile del fantasista romano, Berardi farà la frittata con una mezza papera. Questo ci interessa meno, quello che notiamo è ancora il movimento interno di Ciciretti. La fascia è liberata, il suo estro fa il resto. L’azione va sempre letta, qui l’inerzia portava a cercare la conclusione e lucidamente Ciciretti arriva al tiro. Foggia-Benevento, non sappiamo chi vincerà ma il divertimento è nell’aria.